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“Per evitare la crisi degli operatori della ricettività nel turismo dobbiamo aggredire la rendita fondiaria e immobiliare e per farlo occorre una legge sui suoli.” E’ questa la ricetta dell presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, intervenuto alla Conferenza nazionale del Turismo “Una politica fondiaria a favore del turismo, come ce l’hanno in Francia e in Germania, può dare agli operatori molto di più di un incentivo.
Errani considera irrinunciabile la stesura di un Piano strategico per il turismo fino al 2020: “La crisi e le manovre correttive non possono impedircelo, anzi dovrebbero essere uno stimolo, una grande occasione. Tutti i Paesi, sulla base della sfida di Europa 2020 stanno discutendo delle strategie che ciascuno vuole mettere in campo”.

Errani invita ad imparare dai francesi “Loro hanno capito che è il mercato che fa le classificazioni alberghiere: se una struttura eroga servizi scadenti non è il sindaco a decidere di fargli perdere una o due stelle, ma viene cacciata dal sistema ricettivo stesso, perché le regole e gli standard vanno rispettati dall’interno del comparto delle imprese”.(Virgilio.it)

”Il ministro dell’Economia ha detto che adesso bisogna pensare alla ripresa…era ora. Secondo me la campanella era suonata da tempo”. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, si e’ espresso cosi’ alla chiusura dei lavori della V Conferenza nazionale del Turismo, appena terminata a Cernobbio.
”Il problema e’ – ha proseguito Errani – sulla base di quale progetto pensiamo alla ripresa del Paese? In Europa si parla di strategie da mettere in campo da qui al 2020. L’Italia non puo’ permettersi di non avere una strategia. Non abbiamo più tempi di assistere ai nostri riti – ha concluso Errani – anche se siamo stati quelli del Rinascimento e, guardando indietro, una lacrima scende
“Il peggio e’ passato, la bufera e’ alle spalle, ora si’ che si può partire ed elaborare un piano strategico sul Turismo che abbia valenza per i prossimi 3-5 anni.” Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha chiuso con un messaggio positivo la due giorni di Cernobbio, che ha esaminato le potenzialità e le criticità del settore ed ha ribattuto punto su punto alle osservazioni che hanno mosso al ministero alcuni relatori. ”Questi due anni di crisi – ha spiegato il ministro – hanno comportato il fatto che abbiamo dovuto lavorare per affrontare le emergenze che hanno preso il sopravvento. Ora e’ il momento per un programma di lungo periodo, per il Piano strategico sul quale siamo pronti a metterci a lavorare insieme nella sede piu’ adatta, il Comitato permanente sul Turismo”.
Anche i dati indicano che la ripresa e’ in atto, ha proseguito Brambilla, perché dicono che in Italia sono cresciuti di oltre il 5% gli arrivi internazionali nel primo semestre dell’anno (contro il +2% del resto d’Europa) e dalla Cina arriveranno quest’anno un milione di persone.
”È vero che tanto e’ stato fatto ma moltissimo resta da fare”, aveva detto poco prima dell’intervento del ministro il consigliere delegato e ceo di Intesa Sampaolo, Corrado Passera, che ha indicato i punti che dovrebbe contenere il piano di rilancio (da un sistema informatico che monitori i vari ‘turismi’, allo studio dei paesi nostri concorrenti, alla promozione, alla fiscalità) ed ha invitato a lavorare tutti insieme ”perche’ questo e’ il fattore chiave del successo”.

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha sostenuto l’opportunità di ragionare su un grande progetto industriale che metta al centro la qualità del territorio, ”perché il turismo non e’ improvvisazione, richiede una politica, un piano industriale, mentre serve a poco dare 50 mila euro ad un albergatore per ristrutturare il suo hotel”. Errani ha esortato a non accontentarsi dei dati ”spesso sono ignoranti” mentre il vero problema, ha detto, e’ la reddititività delle imprese.
Ha poi criticato il metodo di approvazione da parte del Cdm del Codice del Turismo, ”e’ esattamente ciò che non bisogna fare”. Ha anche esortato a mettere da parte gli ‘scontri’ tra istituzioni su chi deve fare cosa, ”basta, che noia” ed a chiarire tutti insieme quali siano le risorse in campo ”senza fare il gioco delle tre carte”.
”Sono pronta, ben venga la trasparenza – gli ha risposto il ministro Brambilla -. Io non so nemmeno quali siano le risorse a disposizione delle Regioni, lo apprendo ogni volta dalla stampa”.
Frizzante botta e risposta tra Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni e il ministro Michela Vittoria Brambilla in chiusura della V Conferenza nazionale di Cernobbio.
“Sveglia ragazzi, ora serve un piano industriale che ponga al centro la qualità”, ha detto Errani e pronta è arrivata la risposta di Brambilla, che ha messo da parte il discorso ufficiale, per riprenderlo nei punti essenziali, dicendo “solo adesso possiamo fare il piano strategico, prima non avevamo gli strumenti e a chi mi dice che non tengo in considerazione le rappresentanze, si sappia che tutti i mesi mi incontro con il comitato composto da me, Winteler, Albonetti e Bocca. Inoltre in ogni confederazione esiste un comitato che si occupa di turismo, cosa mai accaduta prima con i Governi precedenti”.

DISCORSO DI APERTURA MINISTRO MV BRAMBILLA

Un più stretto coordinamento dei diversi livelli di governo e azioni politiche integrate tra i diversi ministeri: queste le due strade da intraprendere per il rilancio del sistema turistico italiano secondo il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, che ha aperto i lavori della Conferenza nazionale del turismo a Cernobbio. Due i cardini per la ripresa: le infrastrutture e la formazione degli addetti al settore. “Perché il turismo funzioni è necessario che funzionino le infrastrutture – ha affermato il Ministro -: per la ripartenza sono importanti le opere infrastrutturali. Inoltre, insieme al Ministero del Lavoro intraprenderemo azioni per la formazione degli addetti per garantire l’innovazione e la qualità”. Destagionalizzazione, circuiti nazionali d’eccellenza, turismo diffuso, Mezzogiorno e innovazione le cinque strategie che il Ministero si accinge a seguire per intraprendere

In previsione dell’appuntamento di Cernobbio la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un documento intitolato “Linee strategiche per rilanciare l’industria turistica italiana”. Nel testo si torna a ribadire l’esigenza di un “Piano Strategico Nazionale del Turismo” che “costituirebbe l’iniziativa ‘quadro’ del piano di azioni finalizzato a definire le linee di indirizzo programmatiche e strategiche”. In particolare il “Piano Nazionale Strategico del Turismo” proposto dalle Regioni “costituirà lo strumento attraverso cui:

  • mettere a punto una comune visione strategica dello sviluppo turistico e di posizionamento dell’Italia sul mercato globale, fortemente condivisa da e con tutti gli attori interessati, pubblici e privati;
  • promuovere un processo di programmazione e di pianificazione dello sviluppo turistico, basata sulla “convivenza” del sistema centrale e locale, che caratterizza il nostro Paese;
  • definire e sviluppare un’offerta turistica adeguata alle aspettative della domanda in grado di “conquistare” quote del mercato turistico italiano, europeo e internazionale;
  • definire le linee strategiche e operative delle campagne marketing, di promozione e di comunicazione turistica all’estero del brand Italia”.

“Il turismo – sostengono le Regioni nel loro documento – è caratterizzato da una evidente complessità e trasversalità” per cui “è fondamentale la chiarezza dei ruoli e responsabilità nella collaborazione a diversi livelli e attori nel rispetto del quadro costituzionale e con la primaria finalità di far fare un passo avanti al turismo italiano”.
Ecco perché “l’esperienza delle Regioni e delle Province autonome costituisce un valore, una dote che deve essere condivisa e riconosciuta dal Governo se si vuole aprire una nuova stagione nella programmazione organica delle politiche di sviluppo dell’industria turistica per identificare strumenti e politiche adeguati per la promozione di sistema”.
In questo quadro – si legge infine nel documento – la “corretta gestione del confronto tra il Governo e le Regioni e Province autonome garantito per il tramite della Conferenza Stato-Regioni e delle sue articolazioni” risulta fondamentale e strategico.

ROBERTO FORMIGONI
Tra le azioni possibili per la promozione del turismo occorrerebbero “forme di collegamento diretto tra Commissione europea e governi regionali” per “accrescere il livello di responsabilità delle regioni di alcune specifiche materie, come la gestione dei fondi strutturali che, svincolata dal controllo statale, potrebbe risultare più efficace”. Lo ha detto, parlando alla Conferenza nazionale sul Turismo, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, secondo cui bisogna agire su più fronti: internazionale, nazionale e subnazionale, con particolare riferimento alle Regioni.

UNIONCAMERE
”Il turismo, come il resto dell’economia, ha vissuto due anni difficili”. E’ quanto ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, intervenendo alla Conferenza nazionale sul turismo in corso a Como.
”Se il calo complessivo dei flussi e’ stato contenuto (-4,5% di presenze nel 2009 e -2,5% di camere vendute nel 2010), il fatturato delle imprese ha registrato una riduzione dell’11% nel 2009 e di un ulteriore 4% nel 2010. Il contraccolpo – ha sottolineato Dradanello – si e’ fatto sentire anche sulla diffusione del sistema imprenditoriale.
Nel secondo trimestre di quest’anno, per la prima volta dopo anni, sebbene il saldo delle imprese resti attivo, il Registro delle Camere di commercio ha sperimentato un rallentamento delle iscrizioni di nuove attività d’impresa nel settore della ristorazione e del ricettivo pari al 5,1% rispetto allo scorso anno a fronte di una crescita media del totale delle nuove iscrizioni pari a 9,7%.

DI DALMAZIO Coordinatore assessori regionali al turismo
“L’Enit è uno strumento fondamentale nel panorama del turismo italiano e ha subito una riduzione drastica delle sue risorse, che dobbiamo rivendicare. È molto difficile parlare di prospettive se continua il processo di commissariamento”: è il coordinatore degli assessori regionali al Turismo, Mauro Di Dalmazio, a prendere le difese dell’Agenzia di promozione nazionale. Enit è la parola che echeggia più di altre nella sala congressi e nei corridoi della Conferenza nazionale del turismo, a Cernobbio, e che fa discutere e infuocare la platea. “La macchina della governance e della promozione del turismo – interviene poi il presidente di Federalberghi-Confturismo Bernabò Bocca – ha iniziato a muoversi, ma si è già inceppata. Come si può procedere con una Enit commissariata?”.

FIAVET
Mi dispiace che il ministro non ci sia ma siamo abituati alle assenze”. Cinzia Renzi, presidente Fiavet, commenta in questo modo l’assenza del ministro Michela Vittoria Brambilla durante la mattinata della seconda giornata della Conferenza del Turismo. “Il ministro ieri ha parlato di problematiche che noi segnaliamo da anni – aggiunge Renzi -, sembra che si rivolga al Governo e non agli operatori del settore; finché amministrazione e imprese non si incontreranno la situazione non migliorerà”. La Renzi considera indispensabile la presa di coscienza della crisi delle agenzie di viaggi: “Ci sentiamo ripetere che internet ci ha dato il colpo di grazia, ma non è così! Sono la mancata lotta contro l’abusivismo e il malfunzionamento politico ad averci penalizzati. A questo settore non è data la giusta importanza, basta vedere come nessun altro ministro abbia partecipato alla Conferenza del Turismo. Abbiamo da poco interpellato il ministro Gelmini per rivedere insieme i programmi degli istituti turistici, ma non abbiamo ricevuto risposta”.
UPI

L’on. Nicola Bono, Responsabile Nazionale Turismo e Cultura dell’UPI ha dichiarato: ” La perdita di competitività del turismo italiano, una volta leader mondiale, è dovuta oltre che agli effetti della congiuntura internazionale, a numerose e antiche deficienze strutturali del sistema, che occorre assolutamente superare. Non si tratta quindi di chiedere più risorse o elaborare progetti, ma di rifondare la “governance” del settore, per una radicale riscrittura dei rapporti tra i diversi livelli istituzionali e tra questi e gli attori privati.
Sul piano delle proposte concrete, occorre quindi recuperare lo spirito del Comitato nazionale per il Turismo e cioè di una vera e propria “Cabina di Regia” quale organo istituzionale di concertazione tra il Governo Nazionale, le Regioni, le Province, i Comuni e gli operatori del settore per realizzare una nuova, condivisa e incisiva politica per il turismo del nostro Paese.
All’interno di tali strategie va recuperata al più presto l’azione per l’utilizzo dei fondi del Poin “Attrattori Culturali, Naturali e Turismo”, che a oltre tre anni dall’inizio del settennato di programmazione risultano totalmente inutilizzati, così come appare necessaria la piena attuazione del Codice dei beni culturali, soprattutto nella parte relativa al coinvolgimento dei privati nella gestione dei musei, delle aree archeologiche e paesaggistiche.

L’Assessore Galli (PR di Rimini) dichiara: “Parteciperò con grande interesse alla conferenza di Cernobbio, soprattutto in considerazione del tema quest’anno proposto dal Ministro, vale a dire la condivisione delle strategie per lo sviluppo del comparto turistico e la crescita del Paese. Un buon argomento di discussione. Sono curioso di scoprire come esso si concili con il Piano esecutivo 2011 di Enit (l’Agenzia nazionale del turismo), giunto fresco fresco sui tavoli degli operatori del settore. Dal documento ufficiale Enit salta subito agli occhi come in quattro anni il già insufficiente contributo governativo all’Agenzia che sostiene ufficialmente il turismo italiano nel mondo è stato materialmente dimezzato”.
“Il paradosso è che lo stesso Piano esecutivo Enit mette bene in evidenza come le sole spese di funzionamento dell’ente ammontino a 26.910.981 €. Solo la struttura assorbe risorse per una cifra superiore al contributo statale! La conclusione, riportata nero su bianco nella relazione, è tanto sconsolata per quanto preoccupante. In soldoni, stante questo quadro finanziario, nel 2011 non verranno fatte azioni sul piano internazionale per portare turisti in Italia. E lo dice Enit e non il becero avversario politico.

ANCI
“Ora occorre andare avanti” ha affermato dal palco Emilio Floris, sindaco di Cagliari e delegato nazionale ANCI al turismo “ed individuare una sede di concertazione nuova e più efficace per formulare un programma condiviso, con il pieno coinvolgimento degli Enti locali e la partecipazione dei protagonisti pubblici e privati del settore”. “Fermo restando il quadro normativo vigente” ha concluso Floris “che pure manifesta evidenti criticità, riteniamo essenziale individuare obiettivi strategici condivisi da tutti i livelli di governo che siano alla base di una nuova ed incisiva politica nazionale per il turismo”.

ASSHOTEL-CONFESERCENTI
Scelte coraggiose ed innovative a tuttti i livelli, dalle politiche di settore al piano dello sviluppo infrastrutturale, dalla pianifcazione nel campo delle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroporuali e portuali alla condivisione con il mondo delle imprese di un’efficace politica di marketing per la vendita del brand Italia all’estero.
”Questo – sottolinea Filippo Donati, Presidente Asshotel-Confesercenti – e’ quello che chiediamo – in una parola, impegni precisi sulle questioni piu’ urgenti del settore. Questioni che vanno assolutamente affrontate e risolte se vogliamo che il turismo, e con esso le imprese alberghiere, non solo possa affrontare in modo competitivo i mercati, ma conosca nuove fasi di sviluppo”.

Conferenza nazionale turismo Lecco – L’arrivo della Brambilla
Servizio di Davide

A Villa Erba la conferenza nazionale. Il ministero della Brambilla gestirà un piano nel Sud da 50 milioni Turismo, i buoni vacanza diventeranno permanenti CERNOBBIO – L`ultimo raduno, quello del 2008 a Riva del Garda, in piena flessione del settore, si era chiuso con un bilancio cauto. Ieri, a Cernobbio, la quinta Conferenza Nazionale del Turismo, si è inaugurata in un clima di deciso ottimismo. Il ministro Michela Vittoria Brambilla, che oggi concluderà i lavori a Villa Erba, ha aperto il convegno con una relazione densa di progetti.

Primo tra tutti l`entrata in vigore del Codice del Turista e la trasformazione dei «buoni vacanza» per le famiglie meno abbienti in un istituto stabile, dotandoli di un meccanismo di finanziamento che preveda l`utilizzo di una quota delle risorse destinate allo Stato con l`8 per mille.
«Le parole d`ordine sono destagionalizzazione, turismo diffuso, mezzogiorno del turismo e innovazione», ha detto il ministro davanti a una platea di imprenditori, politici e operatori.Il sistema dei buoni vacanza si abbinerà alla destagionalizzazione.
«Si tratta di buoni spendibili solo in bassa stagione: Questo permetterà di far lavorare gli operatori turistici anche nei mesi meno canonici e di generare introiti in tutto il territorio nazionale».

Occhio di riguardo per il Sud: il ministero ha già messo in cantiere un piano di interventi da 5o milioni di euro. Nella giornata d`apertura l`Italia, circondata dai ministri e dai sottosegretari di 17 paesi stra nieri, si è conquistata un ruolo da protagonista, garantendosi all`unanimità la candidatura alla presidenza del consiglio direttivo dell`Organizzazione Mondiale del Turismo. L`idea del paese del sole e della buona tavola, che ancora sopravvive nella finzione cinematografica, si è evoluta. Lo hanno confermato i politici stranieri presenti in sala. «L`industria automobilistica, il patrimonio artistico e la capacità di generare eventi culturali hanno fatto dell`Italia un competitore eccellente», ha sottolineato Hervè Novelli, segretario di stato al turismo in Francia. «Il settore del turismo che era considerato un po` una Cenerentola, oggi ha tutte le chance per far vo lare l`economia», ha sottolineato la Brambilla.

Controcanto delle imprese. «Abbiamo perso il 2,6% degli occupati in due anni», ha fatto notare Bernabò Bocca di Conf turismo Confcommercio. Più duro il presidente di Federturismo Confindustria, Daniel John Winteler. «Si parla da due anni di un piano strategico per il settore che ancora non c`è».A riportare ottimismo, il presidente di Enit Matteo Marzotto: L`aumento del 5,3 per cento di turisti stranieri è un dato significativo che parla da solo»