Il primo catalogo dell’Ospitalità Responsabile in Italia lo dobbiamo ad AITR – Associazione Italiana Turismo Responsabile, che quest’anno ha diffuso la nuova edizione di questo interessante strumento per visitare il nostro Paese con un’attenzione specifica a tutti gli aspetti della sostenibilità, ambientale, sociale e culturale. Si tratta di una sorta di campionario di tante esperienze di valore e di qualità per orientare la scelta di un soggiorno che sia consapevole oltre che piacevole, proposto, ad esempio, nelle cooperative di comunità o presso i beni confiscati alla mafia, oppure in strutture che offrono agli ospiti esperienze di educazione ambientale, servizi specifici per persone con disabilità e piccole reti di collaborazione che integrano servizi e prodotti turistici a basso impatto. L’Ospitalità Responsabile si articola in 10 punti che rappresentano i valori a cui aderiscono i gestori delle strutture: consumo critico, risparmio energetico e idrico, rispetto per lavoratori, collaboratori e fornitori, rispetto per l’ambiente e promozione della mobilità sostenibile, sviluppo di relazioni con le comunità locali, accessibilità fisica, integrazione ed inclusione, qualità slow, dialogo trasparente con l’ospite. Non è tutto, ma è comunque tantissimo.
