INCLUSIONE FA RIMA CON MARKETING

È lapidario il giudizio di Barbara Bosco su “The good in town” : “peccato che negli Stati Uniti molti colossi economici abbiano deciso di abbandonare le iniziative per la diversità e l’inclusione, per allinearsi alle nuove politiche del Governo”. Il mercato italiano (periferia dell’impero, ma anche trend setter) dimostra che le aziende che lavorano con continuità sul fronte della Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility (DEIA) praticano (anche) una strategia commerciale vincente. È quanto emerge dal Diversity Brand Index 2025, ricerca italiana che misura l’efficacia dell’approccio inclusivo delle marche, crea una classifica e individua le migliori esperienze. La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di 1.005 consumatori italiani, evidenzia una crescente polarizzazione nella percezione delle politiche inclusive: se da un lato il 69,5% degli intervistati sceglie con convinzione marche che parlano di inclusione, dall’altro si registra un aumento del 3,9% delle persone “arrabbiate”, contrarie alle politiche DEIA, che ora rappresentano il 17,8% del campione. Un dato significativo è quello relativo ai brand percepiti come non inclusivi: il 67,5% degli intervistati dichiara che non li consiglierebbe, con un aumento di 20 punti percentuali rispetto al 2024. Ancora più interessante è che il 32% (contro il precedente 0,6%) non accetta nemmeno le marche “neutrali” che non prendono posizione sui temi della diversità. I 10 progetti più meritevoli realizzati nel 2024 sono stati: ACE, Alexa, Fastweb, Ferrovie dello Stato Italiane, Idealista, Ikea, Nuvenia, Procter & Gamble, Sephora (con testimonial Big Mama) e TIM. La Generazione Z risulta particolarmente sensibile e penalizzante verso i brand non inclusivi, seguita dai Millennials. Curiosamente, ma forse neanche troppo, il cluster delle persone “arrabbiate” e contrarie alle politiche inclusive è composto principalmente da uomini (61%), residenti al Nord (51,8%) e di età tra i 18 e i 34 anni. A parte le Ferrovie, c’è poco turismo nell’inclusività; e forse anche viceversa.

Iscriviti alla newsletter