Secondo il New York Times, gli sforzi per combattere il sovraturismo introducendo restrizioni, tasse e imposte hanno avuto risultati limitati, Sebbene alcune città come Dubrovnik, Amsterdam e Venezia stiano cercando di ridurre il flusso turistico con misure come il controllo degli affitti a breve termine e tasse sui turisti, l’efficacia di queste politiche è ancora incerta. Il turismo rimane una fonte vitale di entrate, e spesso gli interessi economici contrastanti ostacolano le iniziative. Inoltre, molte misure si limitano a spostare il sovraffollamento, perché non hanno come obiettivo primario la riduzione del numero dei turisti. Quest’anno avremo una nuova legislazione per regolamentare gli Airbnb in Francia, Repubblica Ceca e Grecia. Aumenteranno le tasse per i crocieristi di Santorini e Mykonos, per i visitatori della Nuova Zelanda, delle Galapagos e del Giappone, mentre Spagna e Alaska limiteranno il numero di attracchi contemporanei delle crociere nei loro porti. A Pompei sarà contingentato l’ingresso con un massimo di 20 mila persone al giorno. Resta da vedere quanto tempo occorrerà affinché le misure abbiano effetto, anche se ad esempio Venezia sta già raddoppiando il numero dei giorni “nefasti”, ed elevando il valore del ticket introdotto nel 2024. Ma per capire bene i fenomeni occorre ripensare i criteri di successo nel turismo, e trovare nuove metriche per misurarli.
