Come riporta Truenumbers, nel 2022 gli Stati europei hanno concesso la cittadinanza a 989.940 persone, in forte crescita rispetto alle 826.800 del 2021 e alle sole 730.700 del 2020, anno nel quale le concessioni della cittadinanza sono state certamente influenzate dalla pandemia. Anche prima del Covid, comunque, non si erano mai raggiunte queste cifre. La maggior parte delle cittadinanze sono state concesse proprio dall’Italia, nella classifica segue la Spagna con 181.581 persone diventate spagnole, pari al 18,3% del totale continentale, mentre la Germania è solo terza con 166.640 nuovi tedeschi, pari al 16,8% del totale. Quarta è la Francia con 114.483 nuove cittadinanze concesse ovvero l’11,6% del totale e poi viene la Svezia con 92.225 nuovi svedesi, il 9,3% del totale. Questi numeri non sono un caso, Italia e Spagna sono tra i Paesi con immigrazione più recente. Tra quelli che hanno ottenuto la cittadinanza svettano marocchini (112.697), siriani (90.351), albanesi (50.271), turchi (29.721) e ucraini (29.285). I soli marocchini sono cresciuti di 26.500, mentre gli albanesi di 17.900. In aumento di poco meno di 10mila unità, invece, i rumeni e gli ucraini. Tra i nuovi italiani la comunità più numerosa è stata quella di chi aveva un passaporto dell’Albania, 38.129: più di tre quarti degli albanesi che sono diventati europei lo hanno fatto diventando italiani, a ulteriore testimonianza dei legami tra i due Paesi. Quasi raddoppiati, poi, i marocchini, passati da 16.588 a 30.593 e in netto aumento sono stati anche i rumeni, saliti da 9.435 a 16.302. Forse a sorpresa vengono poi i brasiliani, quelli con una nuova cittadinanza italiana nel 2022 sono stati 11.239, più del doppio che nel 2021, e poco più degli argentini, che hanno fatto anch’essi un balzo, passando da 3.669 a 10.041. Più di 55mila nuovi italiani ha meno di 15 anni, e anche per questo i nuovi cittadini sono molto più giovani della media della nostra popolazione.