COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE DISRUPTIVE

Il Rapporto CENSIS appena pubblicato contiene una miniera di dati, per niente scontati. I telegiornali, pur mantenendo la posizione di testa della graduatoria dei media attraverso i quali gli italiani si informano, passano dal 51,2% al 48,3% dell’utenza, mentre tra i giovani 14-29 anni calano al 23%. Google scala le classifiche e giunge al secondo posto con il 29,7% (tra i giovani 34%), seguito da Facebook – che scende ma non crolla – con il 29% (tra i giovani 48%) e dalla buona prestazione delle Tv all-News (RaiNews24, Tgcom24, SkyTg24) con il 19,6% dell’utenza. Degno di nota è l’exploit di YouTube come fonte d’informazione che dal 2019 al 2023 ha registrato un incremento del 6,6%, per assestarsi nell’ultimo anno su un’utenza pari al 18,5%. Un contraccolpo sul versante dei quotidiani digitali (16,2%) che perdono il 3,1% nell’ultimo anno, passati dal 14,3% all’11,8%. Dopo Facebook e YouTube, fa il suo ingresso trionfale l’enfant prodige dei social network, Instagram, che è considerato dal 15,3% degli utenti una fonte d’informazione a tutti gli effetti e costringe i giornali radio, con il 13,7% di utenti, a una ritirata; è seguito da TikTok con l’8,1% (tra i giovani 14,7). Il netto crollo dei quotidiani a stampa, utilizzati solo dall’8,1% degli italiani, 4,2 tra i giovani (nel 2019 era 17,5%!) si accompagna all’ulteriore discesa dei settimanali mensili cartacei, passati dal 5,1% del 2019 al 4,7% (tra i giovani l’1,7%). L’approfondimento – fatta salva la TV – non passa più esclusivamente per il mondo del giornalismo tradizionale, sostituito quasi in toto dai nuovi gatekeeper  digitali nei quali influencer, content creator, comunicatori e divulgatori hanno creato nuovi format che riescono a catturare l’attenzione e l’interesse delle persone. Dati che dovrebbero dar da pensare a chi – nel marketing turistico, ma non solo – ritiene di aver ragione nel fare sempre le stesse cose del passato.

Iscriviti alla newsletter