Tre Parole per dirlo: le richieste al Ministro del Turismo

Visto che con questa rivista on line ci proponiamo di lavorare per “un buon turismo scritto e parlato” abbiamo voluto raccogliere dai lettori una opinione, ancorchè sintetica, sull’operato del Ministro del Turismo, in vista dell’importante incontro nazionale.

I nostri lettori sono tanti, e per la maggioranza sono persone che a vario titolo e livello si occupano di turismo, poi vi sono anche molti italiani turisti. Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato.
Le opinioni sul nostro Ministro si focalizzano su 3 diversi aspetti: quello professionale, quello personale ed infine i suggerimenti e/o i temi che le vengono sottoposti.
L’aspetto professionale è quello che, giustamente, ha raccolto la maggior parte delle opinioni. Ne esce un operato che fa della comunicazione la prima leva dell’operare, l’elemento preponderante è che nonostante la buona volontà sembra che vengano comunicate molte iniziative che poi non trovano una loro realizzazione concreta (l’impegno anche sui temi etici, l’istituzione di troppe commissioni di lavoro) anche a causa di una scarsa preparazione specifica sui singoli temi.

L’aspetto personale viene preso di mira dai nostri lettori a conferma della forte personalità del Ministro. Possiamo dire che la simpatia non è l’elemento che più la caratterizza. Viene inoltre vista come eccessivamente politicizzata e quindi parziale.

L’ultimo aspetto riguarda i suggerimenti: il primo importante e assai condiviso è quello di porre molta più attenzione alle categorie produttive che spesso si sentono escluse, perché il lavoro di confronto costante e continuativo è poco mediatico. Le si chiede inoltre di essere più attenta alla misurazione dei risultati delle azioni che vengono intraprese.
Possiamo azzardare una sintesi dei suggerimenti, sempre con il format di 3 parole per dirlo? CONCRETEZZA, IMPARZIALITA’, ASCOLTO. Questo è il profilo del Ministro che i nostri lettori vorrebbero.

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