Enrico Miorelli Area Strategia e Innovazione Marca presso Trentino SpA
Gabriella Morelli Direttore promozione e marketing, Assessorato Turismo Valle d’Aosta
Che cosa ti ha spinto a lavorare nel turismo?
Enrico Miorelli: Ci sono finito per caso. Dopo la laurea in sociologia, ho frequentato un Master che, sostanzialmente, spingeva verso professioni legate allo sviluppo locale, di un territorio (marketing e management territoriale). E in Trentino, molto spesso, Sviluppo Locale significa quasi necessariamente Turismo. Per di più, quando avevo appena finito il Master, stava per nascere Trentino S.p.A. (società di marketing territoriale del Trentino); così mi sono presentato ed eccomi qua a lavorare per Trentino S.p.A. e nel turismo (nel senso ampio della parola).
Gabriella Morelli: Ci sono arrivata per caso: avevo ottenuto l’idoneità alle funzioni dirigenziali nell’ambito di un concorso per la gestione del Registro delle imprese, dove mi ero posizionata seconda. La dirigente allora responsabile della Promozione turistica si è assentata un anno per maternità e ai fini della sostituzione la scelta è ricaduta su di me. Il mio curriculum lavorativo fino ad allora constava di 5 anni di banca (quale addetta alla clientela retail e agli investimenti in strumenti finanziari) e di 5 anni presso il Dipartimento Risorse umane della Regione Autonoma Valle d’Aosta . C.v. di studi: maturità classica e laurea in economia e commercio
Sei d’accordo con chi dice che lavorare nel turimo è una gran fortuna?
Enrico Miorelli: Penso che non valga in senso assoluto. Vale per me, perché mi sono occupato di sviluppo del prodotto turistico ed ora mi occupo di turismo dal lato della programmazione strategica. Poiché, nel mio caso, fortunatamente, “lavorare nel turismo” ha significato occuparmi di realizzazione di iniziative promozionali a vario titolo (brochure, speciali stampa, programmi televisivi…), significa occuparsi di sopralluoghi sul territorio, visite a realtà concorrenziali; fare ricerca e relazionarmi con operatori del turismo a vario titolo… Insomma penso che sia bello lavorare nel turismo dato che si parla di una materia molto vasta e gioco-gioiosa; penso che sia bello lavorare nel turismo quando questo vuol dire utilizzare la propria creatività e non avere a che fare con un lavoro di routine. Insomma, non ho mai visto il turismo come una missione; ma, visto quello che mi sono trovato a fare, credo proprio di non potermi definire sfortunato.
Gabriella Morelli: Sono d’accordo. E’ un settore lavorativo molto vario e stimolante, che consente di avere una visione allargata sia sul contesto economico-sociale del territorio di appartenenza (essendo materia trasversale ai diversi settori produttivi consente di conoscere le problematiche afferenti a ciascuno dei settori coinvolti – imprese e professioni turistiche, imprese agroalimentari, artigianali, associazioni di attività culturali e ricreative, enti istituzionali) sia sui contesti economico-sociali dei mercati dai quali proviene la domanda. Molteplici sono le occasioni di approfondimento di tematiche culturali ed economiche concernenti i mercati di riferimento, europei ed extra-europei. Questo mestiere offre inoltre diverse opportunità di viaggiare e di conoscere paesi diversi e ha quale proprio focus il mondo della comunicazione on e off line, above e belove the line, argomento sicuramente molto interessante e piacevole ed in continua evoluzione
Quando ti vengo le idee migliori per il tuo lavoro?
Enrico Miorelli: Davanti a un bicchiere di vino, parlando con le persone, da libri, giornali, blog ,ecc, che parlano di tutt’altro
altro (se si può dire!), ma non si può dire
Gabriella Morelli: Ai convegni sul turismo, dalle esperienze degli altri, parlando con le persone, quando sono in vacanza
Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole lavorare nel turismo?
Enrico Miorelli: Che può essere qualcosa di stimolante, se il giovane in questione crede di poterci ricavare uno spazio proprio, fatto di soddisfazione personale, di passione espressa e di frustrazioni non troppo grandi.
Gabriella Morelli: Di metterci passione ed entusiasmo e, sempre, il proprio contributo di idee personali. E’ un mestiere di relazioni dove è importante saper coinvolgere gli altri e fare gruppo. Senza passione e voglia di fare bene e senza condividere il proprio pensiero e le proprie opinioni con gli altri, si va poco lontano. Non esistono ricette e soluzioni preconfezionate replicabili dappertutto. Occorre possedere gli strumenti tecnici e saper costruire la soluzione più adatta al contesto nel quale si lavora e, soprattutto, saper cambiare ed evolvere costantemente
Qual è l’ultimo libro che hai letto
Enrico Miorelli: “Lo scrittore fantasma” di Philip Roth
Gabriella Morelli: I Barbari di Baricco
La tua ultima microvacanza?
Enrico Miorelli: A Fes in Marocco, con vari amici (alcuni pure colleghi). Molto coinvolgente e stimolante.
Gabriella Morelli: Londra, con amici
Ma lavorare nel turismo secondo te serve a qualcosa che migliori il mondo?
Enrico Miorelli: Dipende come si interpreta il ruolo. Io ho sempre tentato di fare turismo a partire da ciò che effettivamente poteva esprime un territorio e la sua gente, rispettando quelle che erano le sue reali e genuine caratteristiche, promuovendoli per quello che erano e non per quello che sembrava giusto fossero (in termini di marketing). In un territorio come quello Trentino, quindi di montagna, promuovere turismo significa permettere alle persone di mantenersi sulle Alpi, non essere costretti ad emigrare in città, conservare le proprie abitudini e tradizioni, e presentarle a dei visitatori interessati. Poi, proteggere il contesto ambientale integro e stimolare forme di turismo sostenibili che valgano per il futuro, perché questo interessa anche al turista. Insomma, non sono sicuro che questo migliori il mondo, ma almeno non lo porta alla rovina.
Gabriella Morelli: Se migliori il mondo non lo so. Lavorare bene nel turismo, però, significa regalare ai propri ospiti momenti molto piacevoli, di emozione e di benessere e di relazione personale, che sicuramente contribuiscono a migliorare lo stato d’animo e lo stato psico-fisico di coloro che scelgono di trascorrere le proprie vacanze sul nostro territorio.