Era stato previsto, ma non per questo il fenomeno delle microvacanze finisce di stupire per la sua straordinaria crescita e per i suoi interessantissimi risvolti di mercato.
A conferma delle stime e delle previsioni SL&A per il 2008, che davano per probabile il “sorpasso” delle microvacanze rispetto a quelle di più lunga durata arrivano oggi i dati dell’ISTAT, che riportano un dato del tutto eccezionale.
Nell’anno da poco concluso, infatti, le vacanze degli Italiani sono cresciute in modo molto significativo, con un incremento veramente inaspettato del 10%. Probabilmente nessun settore dell’economia e nessun fenomeno della società hanno conosciuto una crescita così forte!
Il dato generale deve però essere disaggregato in due componenti:
- le vacanze “tradizionali” (di almeno 4 notti), che sono cresciute di oltre 1,5 milioni di unità, arrivando ad un totale di quasi 51 milioni di vacanze;
- e le vacanze brevi o microvacanze (1-3 notti), che sono invece “esplose” del 17%, guadagnando ben otto milioni di unità in un solo anno, ed arrivando a 56 milioni in tutto!
E si smentisce così il sospetto che la vacanza breve sia una sorta di ripiego in periodi di crisi, sostituendosi a quella “lunga”: si conferma invece che si tratta di un fenomeno strutturale, con il quale dovremo imparare a fare i conti.
In testa alla graduatoria stagionale nel 2008 la primavera è stata affiancata dall’autunno-inverno.
Quanto alle modalità organizzative, le microvacanze mostrano una accresciuta predominanza del “fai da te” senza prenotazione (60,8%), correlato con la crescita dell’alloggio privato come modalità ricettiva, e pure un preciso incremento dell’uso di internet (15,4%, + 0,7 punti).