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Chiara Dall’Aglio Responsabile Marketing territoriale Sviluppumbria

Stefano Landi Manager di strutture pubbliche, è ora Presidente di SL&A

Che cosa ti ha spinto a lavorare nel turismo?

Chiara Dall’Aglio: Per caso, inziando a lavorare in un progetto di costruzione dell’osservatorio turistico regionale che fu affidato dalla a Sviluppumbria. avevo pero’ una serie di esperienze precedenti, sia nel campo del turismo congressuale, che nel settore alberghiero all’estero, dove avevo lavorato per mantenermi agli studi. e’ una esperienza ‘sul campo’ (sono laureata in scienze politiche) che pero’, data l’applicazione nel campo dello sviluppo locale, e’ stata accompagnata da una grande lavoro di ricerca e di raccolta informazioni: questo e’ servito a farmi una vera e propria cultura del turismo. Il mio settore continua a essere quelllo degli strumenti di supporto al settore del turismo: costruzione di progetti, sia regionali che internazionali, definizione di itinerari tematici, coinvolgimento degli operatori pubblici e privati, ricerca e elaborazione dati, diffusione di informazioni strategiche a sostegno delle poliche turistiche.

Stefano Landi: All’inizio è stata solo un’opportunità di lavoro, in un contesto che del turismo non sapeva che farsene. Poi è diventato un mestiere. Infine una passione, che dura e si radica.

Sei d’accordo con chi dice che lavorare nel turismo è una gran fortuna? Perchè?

Chiara Dall’Aglio: Come per qualsiasi professione, è una fortuna per chi, apprezzando i lati postivi, ama il proprio lavoro. E i lati positivi ci sono: uscire(anche solo mentalmente) dai confini, confrontarsi con l’altro, conoscere (anche solo virtualmente) il mondo.

Stefano Landi: “Sempre meglio che lavorare”, diceva del suo mestiere un indimenticato giornalista. E comunque sempre meglio che fare i soldi sulle spalle degli altri, come fanno tanti…

Quando ti vengono le idee migliori per il tuo lavoro?

Chiara Dall’Aglio: Da libri, giornali, blog ,ecc, che parlano di tutt’altro, quando corro!

Stefano Landi: Da libri, giornali, blog ,ecc, che parlano di tutt’altro, una sorta di pensiero laterale, quando faccio una attività ripetitiva ed aerobica (l’ideale è correre, o remare, o segare la legna rigorosamente a mano), una sorta di pensiero astratto ed ossigenato

Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole lavorare nel turismo?

Chiara Dall’Aglio: Consiglierei di prepararsi, e di non cullarsi nell’illusione che si è tutti esperti di turismo per il solo fatto che si è tutti turisti. Il turismo è un settore con caratteristiche, problemi e realtà molto specifiche, per affrontare i quali, a tutti i livelli, occorre essere preparati, non solo studiando nelle scuole e università specializzate, ma aggiornandosi continuamente.

Stefano Landi: Di non fermarsi né a questo settore né ad una sola visione delle cose, ma di fare tutte le esperienze (decenti) che può.

Qual è l’ultimo libro che hai letto?

Chiara Dall’Aglio: Il dilemma dell’onnivoro, di Michael Pollen

Stefano Landi: “Il lato sinistro del cuore” di Carlo Lucarelli

La tua ultima micro vacanza?

Chiara Dall’Aglio: Con la famiglia, all’Argentario.

Stefano Landi: Un compleanno da soli davanti al caminetto con mia moglie

Ma lavorare nel turismo secondo te serve a qualcosa che migliori il mondo?

Chiara Dall’Aglio: La cosa che mi appassiona nel turismo, e che, in qualche modo, è il motivo per cui sono finita a lavorarci (e che quindi risponde anche alla prima domanda) è che il turismo è l’unico movimento pacifico di massa di persone per il mondo. Niente come il turismo porta le persone a confrontarsi con l’altro, con la diversità in un contesto che è di piacere, di relax e di divertimento. In questo senso, vedo positivamente sia i viaggi in solitaria alla Bruce Chatwin (le vacanze intelligenti, la ricerca della cultura locale, le destinazione alternative) sia quelli di gruppo, organizzati, nei villaggi: più gente si muove e più si mescolano culture, stili, lingue e atteggiamenti diversi. Le contaminazioni sono l’esatto opposto del fanatismo!

Stefano Landi: Serve, spesso ma non sempre, a dare una prospettiva piacevole e realistica a chi ne va in cerca. Una prospettiva di senso e di vita, prima ancora ed insieme che economica