Global Business Travel Association (Gbta) ha presentato una indagine, che ha preso in esame 72 Paesi e 44 settori industriali delineando i principali trend e le previsioni di spesa per il periodo 2025-2029. Oltre alle proiezioni economiche, il rapporto si fonda su un ampio sondaggio che ha coinvolto oltre 7.300 business traveller in cinque macro aree del mondo, con l’obiettivo di monitorare abitudini, preferenze e comportamenti di spesa. Il settore dei servizi si conferma più stabile e meno esposto ai rischi legati ai dazi, e con prospettive di crescita più solide. In particolare, i comparti che mostrano le performance migliori sono quelli professionali e finanziari e il macro-settore che include intrattenimento e tempo libero. Sempre più diffusa è la tendenza al bleisure, con il 59% che dichiara di combinare viaggi di lavoro e momenti personali. La percezione resta positiva e l’86% dei viaggiatori considera i viaggi d’affari un investimento utile per raggiungere gli obiettivi aziendali. In Italia il comparto nel 2025 segna una solida ripresa: la spesa è attesa in aumento dell’8% anno su anno con un’ulteriore crescita del 6,5% prevista per il 2026. Nel periodo 2024-2029 il mercato dovrebbe espandersi a un ritmo medio annuo del 5,4%, nonostante le incertezze dello scenario globale. Il profilo del viaggiatore d’affari italiano mostra alcune peculiarità rispetto al quadro internazionale. Il 76% dei professionisti ha viaggiato lo stesso numero di volte o di più rispetto al 2019, ma la durata media delle trasferte si è più contenuta rispetto alla media globale. Anche la spesa media risulta inferiore. In Italia un viaggio d’affari costa in media 978 dollari a persona (rispetto ad una media globale di 1.128)I. La suddivisione dei costi evidenzia 331 dollari per l’alloggio, 197 per vitto e bevande, 182 per il trasporto aereo, 181 per i trasferimenti terrestri e 88 dollari per altre spese. Le motivazioni principali sono i seminari e training (27%), gli incontri commerciali e di gestione clienti (22%) e le conferenze e convention (20%).
I viaggi di lavoro servono ancora, meglio se sono (anche) piacevoli.




