Altagamma e Global Blue (che registra gli acquisti tax free) affermano che in Europa il settore si mostra stabile (+1%), sostenuto dall’aumento della spesa media per shopper (+2%) e dal contributo di alcune specifiche nazionalità: in primis gli americani, la cui spesa tra gennaio e settembre 2025 cresce del +5% rispetto all’anno precedente, e gli arabi (+8%) che registrano la spesa media più elevata del mercato (6.000 euro). A mancare è lo shopper cinese, la cui spesa arretra del -14%, con un livello di recovery sul 2019 ancora fermo al 58%. I consumatori ad alta capacità di reddito -in gergo (U)HNWI- hanno permesso al mercato di chiudere con un segno positivo i primi nove mesi dell’anno. Si tratta di un 4% di consumatori, in grado però di contribuire al 42% dei volumi complessivi (!). Se gli (U)HNWI registrano una crescita della spesa del +13%, contemporaneamente però si sta erodendo il peso del consumatore aspirazionale (-5%). Secondo fattore di crescita è l’aumento della Gen Z: +14% sia in termini di shopper sia di spesa. Ciononostante, i Millennials restano la generazione con la contribuzione maggiore (40%), mentre il potenziale di spesa più elevato è espresso dalle generazioni più adulte, che superano in media i 4.000 euro. In Europa Parigi e Milano si confermano come i due poli dello shopping del lusso: insieme raccolgono circa un terzo della spesa Tax Free totale, con la capitale francese che registra un record nella spesa media per shopper (4.300 euro). Champs Élisées battono ancora Montenapoleone.




