AIRBNB: È TUTTO ORO?

Secondo l’analisi di Nomisma per Airbnb, questa genererebbe un impatto economico significativo per l’Italia, con un valore di 20 miliardi. Inoltre, la piattaforma avrebbe un impatto positivo su altri settori, quali attività locali, trasporti e ristorazione, creando 139.000 posti di lavoro (Quali? In quali settori? Con quali forme contrattuali?). Airbnb avrebbe avuto un ruolo rilevante anche sul settore immobiliare, riutilizzando case inutilizzate e sfitte. In Italia, infatti, il 13% degli immobili risulta vuoto e solo l’1,1% del patrimonio complessivo degli immobili è destinato agli affitti brevi. Comunque, a conferma del furbettismo etichettato “disruptive”, dopo la maggiore regolamentazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) a partire da gennaio 2025, gli affitti brevi sono calati del 15%. Airbnb, a suo dire, adotta misure per tutelare le città, distinguendo tra host occasionali e professionali e versando l’imposta di soggiorno, quando prevista, per garantire la massima trasparenza. Infine, la piattaforma promuoverebbe un turismo più sostenibile, redistribuendo i flussi verso le aree meno centrali: oggi, infatti, la metà dei pernottamenti avviene al di fuori delle grandi città. Nelle comunità più piccole, la presenza di Airbnb avrebbe favorito la crescita del reddito delle microimprese locali fino al 23%, contrastando così lo spopolamento. Candidata per il Nobel, ma forse meglio l’Oscar per la migliore recitazione.

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