In termini di viaggiatori e prenotazioni l’estate 2022 riesce finalmente ad avvicinarsi ai risultati del 2019 (e forse anche a superarli?), riempiendo spiagge, montagne e città d’arte. Il bilancio definitivo spetterà alla fine della stagione, ma è indubbio che la tendenza positiva stia continuando anche nel mese di settembre. Gli Italiani sono partiti in massa, principalmente per soggiorni sul territorio nazionale e mediamente più brevi di quelli pre-pandemici, mentre il grande assente ha fatto finalmente la sua ricomparsa: gli stranieri, anche se ostacolati dalla crisi dei voli, hanno trainato la ripresa, per la gioia di tutta la filiera. L’Italia è la destinazione di viaggio più scelta in Europa, specialmente da Tedeschi ed Americani che tornano a riempire le strutture ricettive di tutta la penisola e fanno accusare un po’ meno la mancanza degli Asiatici e dei Russi (questi ultimi in maniera più accentuata in Sardegna e in Versilia). Di difficile interpretazione l’andamento dei prossimi mesi con il perpetuarsi dell’emergenza voli, l’aumento dei costi dell’energia e l’incognita Covid. Molte imprese ricettive denunciano già difficoltà a causa dei rincari in bolletta, e con gli aumenti dei consumi dovuti alla stagione invernale stanno pensando di anticipare la chiusura. Rispettato il tradizionale gioco dei ruoli: per i soggetti pubblici va tutto bene, per i privati se non è una catastrofe poco ci manca.
Fonti varie