Seleziona una pagina

 Un evento grave come una guerra “nel cuore dell’Europa”, a prescindere da ogni altra considerazione, non potrà che impattare anche e proprio sul turismo. Le Associazioni di categoria degli albergatori, già in pressing per le perdite di presenze da Covid, fanno ora i conti con il blocco di un bacino di domanda “d’oro”. Anche gli organizzatori di viaggi parlano di una inevitabile frenata nella ripartenza dei flussi incoming dall’Est, già penalizzati, oltre al resto, dal mancato riconoscimento del vaccino Sputnik. E un discorso analogo si può fare per l’outgoing: in queste ore si estende progressivamente il blocco dei voli ed il divieto di sorvolo, anche come forma di sanzione nei confronti della Russia. MABRIAN pubblica una previsione di minori viaggi nel prossimo semestre, che riguarda anche il nostro Paese, ma certamente ne danneggia di più altri come la Turchia e la Grecia, che siamo soliti considerare nostri competitors. Si tratta di una magra consolazione, evidentemente, ma anche di una chiara indicazione di come le geografie turistiche del mondo spesso ci trascurino, e seguano logiche e baricentrismi diversi da quelli che ci riguardano, anche se ci consideriamo da sempre “il centro di tutto”.