Microtripper è una parola un po’ buffa ma in America c’è chi dice che il fenomeno abbia acquisito importanti quote di mercato, fino a diventare un vero e proprio prodotto turistico.
Noi le avevamo chiamate microvacanze, e già nel 2008 avevamo calcolato che gli italiani avevano trascorso più viaggi brevi (52,4%) che vacanze tradizionali (47,6%) di quattro notti ed oltre.
Quindi le informazioni che provengono da oltreoceano confermano una tendenza in atto anche in Europa e qui da noi.
Dicono gli autori dell’articolo che in America i microtripper sono il frutto della convergenza di più fenomeni: social networking, nuova tecnologia e-commerce, persistente recessione economica, desiderio insaziabile di acquistare offerte e l’e-mail marketing.
Crediamo che anche in Italia siano più o meno queste le cause scatenanti (magari con più recessione economica e minor uso dei social networking). Ma l’articolo prosegue in modo illuminante:
l’80% di questi turisti scelgono strutture ricettive e destinazioni con cui non hanno alcuna familiarità e/o che non hanno mai visitato prima.
E qui si aprono infinite possibilità per tutti quei viaggi esperienziali, quelle proposte originali, quei luoghi sconosciuti (che proprio per questo hanno un costo decisamente interessante) che caratterizzano la strepitosa offerta turistica italiana.
Ma come si fa a trovare queste proposte, “come posso gratificare il mio desiderio di viaggio”?
Se consulto le OTA (Agenzie Viaggio Online), dice l’articolo, non riesco a trovare niente del genere, semplicemente perché in un sito, come ad esempio Expedia, sono io che devo inserire la destinazione, il periodo. E allora manca proprio il presupposto: non posso inserire il nome di un luogo che non conosco. Non è un caso che il gigante Opodo, in un comunicato stampa di pochi giorni fa, abbia sostenuto che le mete preferite dagli italiani per il 2011 sono state Milano e Roma!
O, altro esempio, il portale di Ryanair (racconta un articolo apparso su le Monde). 165 destinazioni tra cui: Haugesund, Skelleftea, Lappeenranta, l’impronunciabile Bydgoszoz e (la nostra) Lamezia Terme. Ma dove si trovano, si domanda il giornalista? Serve un corso di geografia (per trovare quel punto sull’Atlante) e insieme di poesia (per conoscerne la vera anima).
Insomma le microvacanze (per un approfondimento clicca qui) servono proprio a questo: a farti incuriosire! Ti invitano a fare un’esperienza di viaggio o ti raccontano una destinazione a cui non avevi mai pensato prima e di cui non avevi mai sentito parlare. Smuovono la tua voglia di andare a vedere, subito, adesso. Non c’è niente di pianificato e questa libertà, per chi se la può permettere o vuole concedere, dà molta soddisfazione, perché non ti costringe a seguire “i soliti noti”.
Questo è lo sforzo che il portale Talenti Italiani, citato molte volte dai media come punto di riferimento per queste vacanze estive, sta facendo. Mettere insieme tanti luoghi diversi, sparsi lungo lo Stivale, e offrire tante occasioni di vacanze quante sono le passioni ed i desideri che ci fanno lasciare il nostro amato divano.
Talenti Italiani si descrive così: i viaggi nell’Italia migliore, quella meno conosciuta ma non per questo meno promettente. E certamente più abbordabile. Non tutti i talenti italiani (dell’ospitalità) nascosti nei borghi, spersi tra i boschi, in mezzo ai campi o incuneati in baie, hanno la forza di farsi notare dai viaggiatori. Noi però abbiamo la fortuna di lavorare con chi li conosce direttamente.
TalentiItaliani.it lavora insieme a Coldiretti (l’associazione che riunisce i piccoli agricoltori) perché loro conoscono molto bene quegli agriturismi che utilizzano i prodotti locali e dove “si mangia da Dio”.
Lavora anche insieme a Legambiente (vivilitalia.it) perché i tantissimi circoli del Cigno Verde sono in grado di segnalare quei luoghi impegnati davvero nella tutela della bellezza dei loro paesaggi.
Collabora assiduamente con WWF turismo, nella creazione di “microvacanze dietro l’angolo” a marchio WWF, cioè viaggi verso luoghi dove si possono guardare gli animali, scoprire le tante Oasi naturali, andare a fare un giro in bici o a cavallo nel verde, ecc.
Ma ospita anche le proposte di Le Mat, un’associazione che riunisce cooperative che favoriscono l’inclusione sociale attraverso la gestione di strutture ricettive davvero singolari (ex conventi, case del popolo, ostelli, ecc.).
Non parliamo poi delle baite o dei rifugi in alcune “non turistiche” valli del Trentino.
E si potrebbe andare avanti ancora tanto.
Le microvacanze di Talentiitaliani.it ti stuzzicano con cose che non è facile venire a sapere altrimenti, ti aiutano a trovare, in un solo portale, tanti di quei viaggi che ci perderesti ore su internet per venirne a capo. E poi ci sono i prezzi che sono davvero invitanti.
Talenti Italiani non ti chiede soldi, puoi entrare, guardare, curiosare, uscire o magari prenotare direttamente la proposta che ti piace, non c’è commissione, non c’è tassa di imbarco né fuel surcharge.
È questa una pubblicità per Talenti Italiani? Sì! Ma dopo aver letto degli American Micro-tripper ci siamo sentiti punti sul vivo e non potevamo che controbattere con le nostre Micro-vacanze italianissime.