Cacciare le tarantole e poi mangiarsele è diventata la più recente esperienza turistica estrema dei viaggiatori in Cambogia. Considerata una prelibatezza locale, i turisti si stanno unendo ai locali a caccia delle tane dei grandi ragni, per poi acchiapparli e divorare le creature cosparse di salsa di soia, previa frittura con sale e aglio, oppure mescolati misto in vino di riso e cocktail di frutta.
I locali si dirigono nelle foreste o presso le piantagioni di noci e anacardio, alla periferia della città di Sukom, e spingono giù i loro bastoni all’interno di centinaia di tane di ragno, catturandoli come essi si precipitano fuori della terra. I tour non sono pubblicizzati ma ai visitatori viene offerta la esperienza dalla gente del posto dei villaggi di Kampong Cham Town e di Sukon, dove le tarantole sono più comunemente consumate.
Nel caso foste interessati le tarantole sono anche particolarmente economiche. I ragni a Sukon sono venduti infatti a crica 5-6 centesimi di euro ciascuno, con il prezzo del vino di tarantola che si aggira invece a circa 1 euro e mezzo.
Tratto da www.ilturista.info