I consumi, anche quelli di turismo, vivono un periodo di grandi scosse: è sempre più difficile per le imprese tenere il passo, a meno che non ci si sia preparati per tempo.
Le necessità ed i desideri corrono così forte che sono le stesse parole a mancare: se i turisti vengono da sempre definiti come coloro che dormono almeno una notte fuori casa, le vacanze, fino a poco tempo fa si contavano a settimana, c’erano sì anche i week-end che prevedevano di fare solo un paio di notti ma esclusivamente di sabato e di domenica.
Adesso ci sono: le vacanze brevi (non si sa di quante notti), le microvacanze (“scoperte” dalle statistiche poco tempo fa) e oggi anche i nanobreak; in America vanno forte anche le microvacation (una sorta di sospensione dal tempo di lavoro che può durare anche solo un paio d’ore), ma anche gli short break, i city break……
Le microvacanze, comunque si chiamino, sarebbero aumentate a causa della crisi, questa è la spiegazione più quotata da parte dei siti e dei blog che trattano di turismo e economia.
Le microvacanze, invece, sono aumentate perché forse se ne sente più bisogno. Non che il bisogno sia nato ora, ma adesso c’è una maggiore sensibilità ad ascoltare e ascoltarsi. Sentire che si è un po’ stanchi, sentire che si ha voglia di stare da soli con il proprio partner, sentire che si ha bisogno di un orizzonte diverso. E poterselo permettere.
Più che un sintomo della decrescita economica, è il risultato di una crescita interiore. Dice Severgnini, in un’altra sezione della webzine, che “stare seduti in un caffè e guardare la vita che passa è il modo migliore per capire un luogo”. E sembra un bel modo di trascorrere il tempo di vacanza, per chi lo sa gustare.
Legenda:
Microvacanze: ovvero quelle vacanze, come dice anche wikipedia, che non superano le 3 notti fuori casa. Un fenomeno in repentina crescita che porta con sé anche la scoperta di luoghi facilmente raggiungibili, vicini a casa propria o ad un’ ora di volo.
Nanobreak: è la micro vacanza all’europea che prevede si pernotti fuori casa una sola notte. Inglesi e Spagnoli sono stati monitorati in questi ultimi mesi del 2009 da Hotel.com ed i risultati mostrano una realtà a cui ancora facciamo fatica ad abituarci: il 30% in più di richieste di weekend di una sola notte da parte degli inglesi, che prediligono mete quali Bournemouth, Brighton, Edinburgo. Stessa percentuale per gli spagnoli, che chiedono info San Sebastian, Valencia, Benidorm, Siviglia. Ma da entrambi i Paesi sono aumentate le richieste “una notte e via” anche per Venezia, Roma e Milano.