Paolo Grigolli è Direttore Area Alta Formazione di TSM – Trentino School of Management
Laura Schiff è Dirigente del Servizio Qualità aree turistiche della Regione Emilia Romagna
Che cosa ti ha spinto a lavorare nel turismo?
Paolo Grigolli: Ho avuto la fortuna di unire la passione del viaggio e dell’incontro con altre persone, altre culture e religioni, altri paesaggi con il dna famigliare della formazione che si tramanda da quattro generazioni. Quindi niente di meglio che occuparsi di turismo facendo crescere le nuove leve del management con un’attenzione particolare ai temi della sostenibilità, della responsabilità e del valore dell’incontro.
Laura Schiff: È stato del tutto casuale. E non avrei mai pensato di lavorare per il turismo. Sono laureata in agraria, con specializzazione nel verde pubblico, settore nel quale ho lavorato per i primi miei anni di attività. Quando nel 1990 la Regione Emilia-Romagna (nella quale già ero dipendente, ma nell’Assessorato Agricoltura), decise di costituire un nuovo settore dedicato alla qualità delle aree turistiche, mi chiesero la disponibilità a trasferirmi… Che accettai subito con entusiasmo. Dopo quasi 20 anni di lavoro nel turismo, devo proprio dire che fu una scelta felice!
Sei d’accordo con chi dice che lavorare nel turimo è una gran fortuna?
Paolo Grigolli: Sì, perché ha un altro valore esperienziale benché per la maggior parte delle professioni collegate non sia remunerativo rispetto ad altri settori. E’ necessario compensare il valore emotivo e di “crescita personale” con l’accettazione di un compenso non sempre coerente con il lavoro realizzato.
Laura Schiff: Sono più che d’accordo. E’ un settore vivo, proiettato continuamente verso il futuro, che richiede conoscenza del territorio, della psicologia delle persone, creatività e decisioni rapide. Lavorare per “fare stare bene” le persone, almeno nei giorni delle loro vacanze, per fare conoscere tante bellissime zone italiane, per sviluppare economicamente territori creando anche nuovi posti di lavoro… è sicuramente una grande fortuna.
Quando ti vengo le idee migliori per il tuo lavoro?
Paolo Grigolli: Ai convegni sul turismo, dalle esperienze degli altri, da libri, giornali, blog sul turismo, parlando con le persone, ovunque, non c’è un luogo o una situazione particolare, perché le idee sono un “decantato” di tutto quanto si è immagazzinato in termini di scoperte, di letture, di incontri, di formazione….
Laura Schiff: Ai convegni sul turismo, dalle esperienze degli altri, davanti a un bicchiere di vino, da libri, giornali, blog sul turismo, parlando con le persone, quando sono in vacanza. Ma soprattutto dalla curiosità personale: quella di cercare sempre di “vedere” il territorio regionale con gli occhi di un qualsiasi turista, che vuole qualcosa di nuovo da scoprire, da vedere, da sentire, da toccare, da gustare.. Per cercare poi di trasformare le varie risorse in “prodotti turistici”
Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole lavorare nel turismo?
Paolo Grigolli: Di studiare in corsi specifici e di fare quanto prima esperienze sul campo all’estero
Laura Schiff: Di avere curiosità ed entusiasmo. Le normative, le metodologie di marketing, la conoscenza del settore si possono sempre imparare. Ma senza la passione non servirebbero a molto
Qual è l’ultimo libro che hai letto
Paolo Grigolli: Nell’ultima settimana: Nel turbine della storia, di Ryszard Kapuscinski, Olive Comprese di Andrea Vitali, ed La tigre bianca di Adiga
Laura Schiff: Sono appassionata dei libri di Valerio Massimo Manfredi, e li ho letti tutti. Ora sto leggendo “L’armata perduta”. Ma ho già pronto “Le idi di Marzo”. E aspetto il prossimo.
E’ anche un altro modo per “fare turismo”: leggere descrizioni minuziose ed affascinanti di territori lontani nello spazio e nel tempo
La tua ultima microvacanza?
Paolo Grigolli: In Toscana a Pasqua con famiglia e un’altra famiglia di amici
Laura Schiff: Con mio marito. In Bielorussia. Per motivi assolutamente personali. Ma sto scoprendo una nazione sconosciuta ma affascinante, con gente meravigliosa.
Ma lavorare nel turismo secondo te serve a qualcosa che migliori il mondo?
Paolo Grigolli: Dipende sempre da come si lavora nel turismo. In un progetto in Cile mi è capitato di lavorare insieme alla comunità Mapuche che cerca di capire come accettare il turismo senza svendere la propria cultura e questo rapporto evolutivo mi interessa molto così come mi è capitato in questi giorni in un piccolo paese del Trentino che, mutatis mutandis, pone le stesse tematiche in termini di accoglienza, rapporto con l’ospite, valorizzazione dei propri prodotti e della cultura materiale e orgoglio di un progetto di sviluppo da comunicare
Laura Schiff: Sono convinta che qualsiasi lavoro, se fatto bene, possa servire a migliorare il mondo. Quindi, anche lavorare nel turismo può contribuire a farlo, a patto di avere sempre ben presente che il territorio e la Natura (intesa in senso ampio) sono fragili, e che qualsiasi intervento deve essere effettuato nel rispetto dei luoghi e delle persone.