Ghigi – Gottifredi: il valore delle idee

Gabriella Ghigi partner di Meeting Consultants, società specializzata nel marketing congressuale

Massimo Gottifredi Presidente di APT Servizi  Emilia Romagna

Che cosa ti ha spinto a lavorare nel turismo?

Gabriella Ghigi: Nonostante io sia riminese e quindi cresciuta dentro alla “fabbrica del turismo” non avevo mai pensato di occuparmene. Il mio incontro con il turismo è stato del tutto casuale e il filo conduttore è stato il tema dell’organizzazione: avevo coordinato con soddisfazione alcuni festival teatrali in Emilia Romagna e l’organizzazione di convegni è stato il passo successivo. Ho iniziato a Milano nel 1985, con Maria Grazia Riontino, una grande maestra.

Massimo Gottifredi: Come avrei potuto non finirci, mi verrebbe da dire. Sono nato nel 1962 a 14 anni ho potuto avere il mio libretto di lavoro e cominciare a fare “le stagioni”. Bar, ristoranti, locali notturni, hotel, dopo il primo anno di lavoro se sei bravo nei successivi ti vengono a cercare, così ho consolidato una presenza nel turismo, nell’organizzazione dei servizi che da un lato mi ha “impastato” di cultura dell’ospitalità, come la intendiamo in Romagna, dall’altro mi ha consentito un percorso di elevazione sociale dato che con le “stagioni” ho potuto permettermi gli studi universitari, cosa che la mia famiglia non era in grado di sostenere.

Ho poi diretto una cooperativa che gestiva una struttura ricettiva per diversi anni ed avuto un’esperienza di lavoro all’estero, a Barcellona, che aveva a che fare con il turismo dato che ero responsabile di tutti i servizi di accomodation in una delle 10 zone in cui era diviso il Villaggio Olimpico di Barcelona ’92. Da questa esperienza internazionale all’assessorato al turismo della Provincia di Rimini per 7 anni

Sei d’accordo con chi dice che lavorare nel turismo è una gran fortuna?

Gabriella Ghigi: Non saprei. A me il mio lavoro piace: è sufficientemente vario e adrenalinico da soddisfare il mio bisogno costante di novità. Tuttavia c’è un rovescio della medaglia che si è manifestato negli ultimi anni nel nostro Paese: si lavora tanto e non si guadagna in proporzione. Forse vale per molti settori della nostra economia in difficoltà, ma io vedo in particolare il mondo dei convegni.

Quindi non so se sia una gran fortuna, ma comunque mi piace e mi permette di lavorare senza annoiarmi.

Massimo Gottifredi: Sono d’accordo, certo, perché ci si occupa della gestione di momenti felici per le persone e, quindi, tutto il lavoro che serve deve essere improntato ad una grande positività.

Quando ti vengo le idee migliori per il tuo lavoro?

Gabriella Ghigi: Ieri ho sentito alla radio Cirri (quello di Caterpillar) il quale parlando della sua seconda professione, quella di psicologo, ha usato il termine “mente fluttuante”. Ho ritrovato ieri sera lo stesso concetto leggendo l’ennesimo romanzo di Simenon, che amo molto, dove Maigret non riesce a trovare il bandolo di un’indagine e se ne va al cinema per lasciar vagare la sua mente e far emergere così gli elementi dissonanti che serviranno a scoprire l’assassino.

Anche per me funziona un po’ allo stesso modo: raccolgo informazioni da mille fonti, convegni, letture, esperienze di altri che a volte non c’entrano nulla con il mio lavoro, cinema, chiacchierate con amici, poi lasciando fluttuare la mia mente vengono fuori le idee utili. Successivamente ho bisogno di trattare l’idea in maniera molto pragmatica per decidere se merita di essere portata avanti o meno.

Massimo Gottifredi: Ai convegni sul turismo, dalle esperienze degli altri, davanti a un bicchiere di vino, da libri, giornali, blog sul turismo, parlando con le persone, quando sono in vacanza, da libri, giornali, blog che parlano di tutt’altro. Un po’ di tutto ciò. Io ho bisogno di confronto con gli altri per produrre buone idee. Il Brain Storming è la modalità di creazione più adatta a me. Mio malgrado, ho bisogno di attraversare mille banalità che possono venire in mente prima di arrivare ad una proposta creativa. Non ho l’estemporaneità del genio ma la curiosità ed il cipiglio di chi pretende di fare bene le cose

Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole lavorare nel turismo?

Gabriella Ghigi: Di comprendere bene in quale campo del turismo vuole lavorare e in che ruolo, quindi fare un’esperienza all’estero, in una grande organizzazione, dove aprire la mente e acquisire metodo.

Massimo Gottifredi: Di elevare il proprio spirito critico. Non c’è peggior errore che pensare che le nostre idee, perché sono nostre, siano accettate incondizionatamente. Occorre approfondire molto i motivi per i quali alcune proposte turistiche funzionano ed altre no e mettersi nella posizione di chi cerca un sogno e non di chi lo propone.

Qual è l’ultimo libro che hai letto

Gabriella Ghigi: “L’ombra del vento” di Zafón, un successo editoriale, che però non ho apprezzato molto. Mi è sembrato un romanzo un po’ artificiale, prevedibile in certi passaggi. Mi piace moltissimo leggere, narrativa in particolare e spesso le mie vacanze sono suggerite dalla lettura di un romanzo.

Massimo Gottifredi: Angeli e Demoni di Dan Brown, acquistato subito dopo (bada bene, non prima) di un fine settimana nella Città Eterna. Ora sto leggendo per l’ennesima volta l’Aleph di J.L. Borges e marketing non convenzionale di Cova, Giordano e Pallera.

La tua ultima microvacanza?

Gabriella Ghigi: A Vallinfante, un micro paese sui Monti Sibillini, in compagnia di mio marito e di un gruppo di amici con cui faccio quasi tutte le vacanze. Una coppia di amici romani si è ritirata a vivere là, vicino alla sorgente del Nera e dalla loro casa partono vari sentieri che si inoltrano in boschi, prati e, per i più aitanti, anche sulla montagna. Mi piace camminare in mezzo alla natura e anche mangiare bene, cosa effettivamente abbastanza facile quasi ovunque nel nostro Paese. Quella è la zona delle norcinerie, del ciauscolo, del tartufo e poco lontano da lì, del verdicchio di Matelica.

Massimo Gottifredi: A Roma con la famigliola, sulle tracce della storia antica. Il prossimo a Roma sulle tracce della Roma rinascimentale e dei Papi.

Ma lavorare nel turismo secondo te serve a qualcosa che migliori il mondo?

Gabriella Ghigi: Forse come in tutte le cose si può agire per fare del bene per sé e per gli altri, oppure no. Dipende sempre dalle scelte di ognuno di noi. Non amo il turismo dei villaggi turistici dove replichiamo la nostra società dello spreco in paesi poverissimi, continuando a sfruttarli e a lasciare loro ben poco. Ma il turismo è una grande risorsa che permette di creare posti di lavoro e benessere e può aiutare a conservare e difendere il territorio, il patrimonio artistico e naturale. Tutto dipende da come lo interpretiamo e sviluppiamo.

Massimo Gottifredi: Apre alla comprensione tra le persone e, credo da qui in avanti, ad un’attenzione all’ambiente che del tutto necessario per l’economia turistica.

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