Massimo Feruzzi è A.D. di JFC, società di consulenza in tourism & management
Anna Quartucci esperta di turismo accessibile www.laboratoriosipuo.net
Che cosa ti ha spinto a lavorare nel turismo?
Massimo Feruzzi: Mi sono lasciato trasportare con la passione che contraddistingue molti di coloro che vivono, come me, in un luogo dove l’ospitalità fa parte della cultura e della storia; come cameriere durante le stagioni estive – la prima a 13 anni, poi con la gestione diretta di attività ristorative, sino alla formazione teorica ed il passaggio a quella pratica della direzione di Promozione Alberghiera, la più importante cooperativa alberghiera in Italia, per giungere all’attività di consulenza.
Anna Quartucci: Voglia di scoprire, parlare, viaggiare con e per il mondo! scelta fatta quando ancora “lavorare nel turismo” era effettivamento questo, altri tempi!
Sei d’accordo con chi dice che lavorare nel turismo è una gran fortuna?
Massimo Feruzzi: Certamente sì; perché il turismo è relazione continua, apertura mentale, creatività e scoperta. Il nostro settore – proprio per la sua destrutturazione e liquidità – è quanto di più stimolante possa esistere.
Anna Quartucci: Ora? Non più. No, non sono d’ accordo, forse è uno dei lavori che tradisce di più le aspettative.
Quando ti vengo le idee migliori per il tuo lavoro?
Massimo Feruzzi: Da libri, giornali, blog, che parlano di tutt’altro
Anna Quartucci: Ai convegni sul turismo, dalle esperienze degli altri, da libri, giornali, blog che parlano di tutt’altro
Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole lavorare nel turismo?
Massimo Feruzzi: Di partire dalla “gavetta”, per un motivo molto semplice: imparare l’umiltà, perché senza umiltà si corre il rischio di essere convinti – al primo successo – di aver raggiunto la piena conoscenza. Così non è nel turismo: ogni giorno vi è qualcosa da imparare, ogni persona, ogni relazione può permetterci di diventare un po’ più ricchi, sia umanamente che professionalmente. E chi non è aperto al confronto, chi non è in grado di mettere in discussione le proprie convinzioni, non è portato per lavorare nel turismo.
Anna Quartucci: Parlare con chi già ci lavora! Da 20, 10, 5 anni , e farsi un idea reale.
Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Massimo Feruzzi: “La società dei consumi” di Jean Baudrillard
Anna Quartucci: L’ ultimo di Alicia Gimenez Bartlett “Il silenzio dei chiostri” e sto leggendo un libro di una scrittrice iraniana “Pane e acqua di rose”
La tua ultima microvacanza?
Massimo Feruzzi: Le micro vacanze sono rigenerazione del tessuto vitale, soprattutto per chi è – costantemente, quotidianamente – in contatto con molte persone. Per questo motivo adoro le micro vacanza, e l’ultima è stata a Mougin, con la mia compagna di vita, Barbara.
Anna Quartucci: Kilometro 0? weekend nella casa di campagna in Sabina con i miei amici svedesi.
Ma lavorare nel turismo secondo te serve a qualcosa che migliori il mondo?
Massimo Feruzzi: Lavorare nel turismo migliora il mondo perché il turismo migliora le persone. Ed ogni miglioramento non può che transitare dalle persone. Non esiste un racconto, ma solo un’esperienza da vivere.
Anna Quartucci: Beh, è uno dei lavori che può dare un contributo. Sicuramente per chi organizza viaggi è ragionare e proporre cose rispettose dell’ ambiente e dei suoi popoli, per chi intermedia nel turismo, scegliendo proposte per i propri clienti che abbiamo questa etica, o ancora meglio “educare” i clienti a scelte diverse, raccontando le emozioni o le possibilità di conoscere paesi e popoli poco conosciuti e per questo più veri, e in paesi “turistici” fare scelte fuori dai grandi circuiti, a casa della gente, in questo modo il viaggiare è scoperta e ricchezza