Flavia Coccia è Direttore Operativo di Isnart, Società che realizza studi e pubblicazioni sul turismo, indagini, rilevazioni e progetti di fattibilità, elaborazione dati, costituzione e forniture di banche dati ed Osservatori.
Maurizio Davolio è Presidente dell’Associazione Italiana Turismo responsabile AITR è un’associazione, che opera per promuovere, qualificare, divulgare, ricercare, aggiornare, tutelare i contenuti culturali e le conseguenti azioni pratiche connessi alla dizione “turismo responsabile”
Cosa ti ha spinto a lavorare nel turismo ( o come ci sei finito/a)?
Flavia Coccia: Ho iniziato a lavorare sul turismo per caso. E’ stato il caso che mi ha portato al Censis e casuale è stata anche la scelta del settore sul quale lavorare. Infatti la mia preparazione universitaria era legata più alla comunicazione e allo studio del linguaggio, ma mi sono trovata a fare ricerche ed analisi sul turismo.
Maurizio Davolio: Fin da ragazzo amavo i viaggi, soprattutto all’estero, nei paesi europei; ma oltre ad ammirare le bellezze storiche e naturalistiche, mi incuriosivano i problemi del turismo, l’alloggio, il trasporto, l’accoglienza. Appena ne ho avuto l’opportunità, attraverso l’organizzazione in cui lavoro, Legacoop, ho trasformato le mie curiosità in professione.
Sei d’accordo con chi dice che lavorare nel turismo è una gran fortuna?
Flavia Coccia: Assolutamente si, io credo che il mio lavoro e il settore di cui mi occupo siano in assoluto i più interessanti e appassionanti. Interessanti perché su questo settore non puoi mai dare niente per scontato. Qualsiasi riflessione preventiva viene smentita dai fatti. E’ una sfida continua, quindi appassionante, perché molto deve essere ancora studiato e detto, e molte sono le metodologie di ricerca che si possono anche “inventare” per trovare nuovi modi di leggere, analizzare e capire il turismo.
Maurizio Davolio: Il turismo permette di compiere delle accelerazioni di conoscenza rispetto ai tanti problemi che abbiamo; chi viaggia e chi si occupa di viaggi capisce meglio i problemi dello sviluppo economico, le diseguaglianze sociali, i pregiudizi culturali ed etnici, l’importanza della difesa della pace, i problemi della tutela dell’ambiente; è costretto a studiare; compie esperienze interessanti e singolari; può coniugare il lavoro con la vacanza (ma non sempre è vero)
Quando ti vengono le idee migliori per il tuo lavoro?
Flavia Coccia: Parlando con le persone (mia figlia), quando sono in vacanza da libri, giornali, blog ,ecc, che parlano di tutt’altro, e di solito di notte trovo le idee migliori!
Maurizio Davolio: Dalle esperienze degli altri parlando con le persone
Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole lavorare nel turismo?
Flavia Coccia: Direi ad un giovane che per lavorare nel turismo bisogna essere umili, mai fermarsi alle apparenze, aggiornarsi continuamente, osservare tutto quello che si ha intorno, e soprattutto mai perdersi d’animo. E’ un settore difficile, anche i lavori che si possono trovare e fare nel turismo sono difficili e anche molto faticosi. Quindi o il ragazzo/a ci mette passione oppure meglio cambiare settore.
Maurizio Davolio: Di applicarsi con le lingue straniere; non confondere i propri gusti personali con le tendenza nel turismo; di non trascurare l’aspetto commerciale, anche se altri aspetti sembrano e sono più attraenti.
Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Flavia Coccia: “Un luogo incerto” – F.Vargas
Maurizio Davolio: Ultima chiamata, di Leo Hickman
La tua ultima microvacanza?
Flavia Coccia: A Bagno Vignoni con Marcello, mio marito.
Maurizio Davolio: Toulouse e Albi, da solo, dopo un convegno
Ma lavorare nel turismo secondo te serve a qualcosa che migliori il mondo?
Flavia Coccia: Credo fortemente di si, perché il turismo è un incontro, con un popolo, con una cultura, che sia diversa con la tua. Il turismo è pacifico, è portatore di ricchezza economica dove si sviluppa, ma anche di ricchezza dell’anima. Il turismo è la risposta al conflitto quotidiano che viviamo nelle nostre città, è un respiro, anzi un sospiro di libertà e di emozioni.
Maurizio Davolio: Senza dubbio, altrimenti non avrei dedicato tanto tempo e tanto impegno al turismo responsabile; e qualche buon risultato mi è di conforto e mi spinge a proseguire.