Vincenzo Chierchia giornalista de Il Sole 24 Ore
Aldo Li Castri si occupa di Comunicazione in Federterme
Che cosa ti ha spinto a lavorare nel turismo?
Vincenzo Chierchia: Ho iniziato a curare una pagina settimanale del Sole 24 Ore dedicata al settore tra 2003 e 2004.
Aldo Li Castri: Il mio Pigmalione si è convinto che avessi delle potenzialità utili ad un impegno innovativo nell’organizzazione della rappresentanza dell’industria turistica e mi ha convinto ad accettare la sfida; gliene sono grato perché ho conosciuto un mondo pieno di opportunità per chi vuol lavorare continuando a conoscere e a proporre cose nuove(eventi, progetti).
Sei d’accordo con chi dice che lavorare nel turismo è una gran fortuna? Perchè?
Vincenzo Chierchia: Sono d’accordo perché è sicuramente un settore dinamico che dà la possibilità di fare molte esperienze. Peccato che in Italia il livello di managerialità sia più basso di altri paesi di riferimento.
Aldo Li Castri: Si, lo confermo. A me è capitato d’incontrare persone validissime( nella P.A., nell’Università, nelle rappresentanze sociali, tra gli imprenditori, tra i religiosi, tra i politici, tra gli stessi turisti) che operano con la convinzione che il turismo ha tante motivazioni esperenziali e favorisce anche il dialogo tra persone diverse, contribuendo al confronto e alla pace.
Quando ti vengono le idee migliori per il tuo lavoro?
Vincenzo Chierchia: Ai convegni sul turismo, dalle esperienze degli altri, da libri, giornali, blog sul turismo, parlando con le persone
Aldo Li Castri: Parlando con le persone, da libri, giornali, blog ,ecc, che parlano di tutt’altro
Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole lavorare nel turismo?
Vincenzo Chierchia: Consiglierei di individuare dei percorsi professionali e di programmare la formazione in funzione di questi. Importanti le esperienze all’estero ovviamente
Aldo Li Castri: Di imparare la geografia fisica, di avere rispetto per il prossimo, di imparare bene almeno un’altra lingua, di andare a fare esperienze turistiche con gli occhi e le orecchie aperte, per percepire, riflettere e capire e poi mettere in pratica i sogni che non avrà mai dovuto smettere di coltivare
Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Vincenzo Chierchia: Il volume di George Soros sulla crisi finanziaria attuale.
Aldo Li Castri: Quello di Enrico Letta sul lavoro per le “cattedrali” e,prima, quello di Renato Brunetta sulla rivoluzione in corso nella P.A.,dal quale emerge una straordinaria fiducia sul valore virtuoso del cambiamento.
La tua ultima micro vacanza?
Vincenzo Chierchia: Con la famiglia a Napoli in febbraio.
Aldo Li Castri: Con mia moglie, a Milano, per il Salone del Mobile 2009; una esperienza straordinaria anche per l’interesse dimostrato dai giovani italiani e stranieri agli eventi collaterali al Salone, localizzati in tutta la città, sul tema innovazione e design. Un evento sul quale riflettere per l’impegno degli organizzatori, privati e pubblici, e la partecipazione motivata come ad altri eventi dedicati all’economia , alla letteratura, alla filosofia, alla democrazia, baciati dall’adesione convinta dei partecipanti.
Ma lavorare nel turismo secondo te serve a qualcosa che migliori il mondo?
Vincenzo Chierchia: Far muovere e incontrare le persone fa sempre migliorare il mondo anche se l’industria turistica mette in evidenza spesso forti differenze sociali. Comunque è un settore che crea ricchezza e quindi valore per tutti i paesi se c’è una gestione oculata.
Aldo Li Castri: Si serve a conoscersi, a scambiarsi il meglio delle esperienze, a costruire insieme ( a partire dall’Europa allargata che ancora non conosciamo nei nuovi aderenti) un mondo che continui a coltivare l’impegno a diventare più giusto, a utilizzare in maniera sostenibile per tutti le risorse della natura, a cominciare dall’acqua. Serve mantenere l’impegno per formare i giovani e serve favorire le loro esperienze turistiche, a cominciare da quelle escursionistiche per far conoscere ed amare il loro territorio con le risorse naturali e culturali. Poi il turismo sempre più lontano.