Il Ministro Calderoli sdrammatizza: niente più che una banale svista del suo Ufficio legislativo. Ma settantanove comuni cancellati dalla carta geografica per effetto del decreto taglia-leggi – tra cui Aprilia, Sabaudia, Sestriere, Santa Venerina, le isole Tremiti – non sono una quisquilia. In realtà ci troviamo di fronte al primo atto di una vera e propria rivoluzione toponomastica: depennati i municipi istituiti da Mussolini, altri ne nasceranno grazie al piano casa del governo. Ecco un primo, parziale elenco.
Sopralzia: città interamente e incessantemente sopraelevata, dove non esistono ultimi piani, e i proprietari di quelli che un tempo erano gli attici, schiacciati dalle stratificazioni successive devono accendere la luce a mezzogiorno come nei bassi dei quartieri spagnoli.
Sporgenzia: esaltata come città-modello nei trattati di urbanistica, è il risultato di espansioni orizzontali dei condomini che hanno progressivamente invaso le strade, sicché tutto il traffico è convogliato in un reticolo di tunnel sotterranei. Abusivia: centro turistico dell’area Vesuviana rinomato per l’aria salubre che emana dalle sue fognature, dopo il gemellaggio con una favela di Rio de Janeiro è stato incluso nei Siti dell’Unesco per l’unicità dei suoi balconi senza parapetto e delle tettoie “ondulina”. Condonia: ridente località della costa sarda che detiene il record mondiale di sanatorie edilizie. Nei loro chalet in stile dolomitico gli abitanti indossano i costumi tipici della Valgardena, avendo perso di vista il mare da alcuni decenni.
Ma anche molti dei comuni esistenti verranno ribattezzati in conformità al piano. Dopo gli ampliamenti di cubatura del 25%, Centocelle sarà elevato a Centoventinquecelle, Boscotrecase aumenterà a Boscotrecasemmezza e la città ligure di Ventimiglia si prolungherà come minimo a Ventiquattro se non Venticinquemiglia, sconfinando nella vicina Costa Azzurra, con gravi ripercussioni sulle relazioni diplomatiche italo-francesi (Sarkozy ha già ordinato alla Gendarmeria di bloccare le ruspe alla frontiera). Cambierà nome anche Quattro Castella, provincia di Reggio Emilia: d’ora in poi si chiamerà Tre-Castella-più- Un Centro Commerciale. Il quarto Castello, che non era sotto l’egida del Fai, è stato demolito per fare posto a un edificio più moderno. Sesto Calende, con l’aggiunta di un piano, diventerà Settimo, e per non essere da meno Settimo Milanese salirà all’Ottavo. E le Cinque Terre, perla della Riviera di Levante? Ma quali terre. Terreni edificabili, please: da moltiplicare per cinque.
Riccardo Chaiberge
da Il Sole 24 Ore