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In un mercato del lavoro estremamente dinamico come quello americano, in cui il 79% di quanti hanno perso il lavoro nel 2022 ne hanno trovato un altro immediatamente, spicca il caso delle grandi imprese hi-tech, che hanno licenziato nello stesso anno almeno 150 mila lavoratori. Lo riferisce Loretta Napoleoni su Il Venerdì: oltre al caso Meta (-11 mila), anche Amazon ha mandato a casa 10 mila persone, e in generale licenziano le aziende che hanno business legati ai beni di consumo, alle vendite al dettaglio, alla sanità e all’istruzione. “Rara avis” il turismo e i viaggi, che nel 2022 hanno registrato il numero di espulsioni lavorative più basso di tutto l’ambito tecnologico.