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CBRE Research Italy afferma che il comparto alberghiero italiano sta mostrando segni di forte ripresa. Si osservano variazioni positive a tre cifre sia in termini di occupancy dove in testa troviamo Firenze a +211%, seguita da Roma a +206%, Venezia a +203% e Milano a +157%, sia in termini di Revenue per Available Room (RevPar). Anche il ricavo medio camera venduta (ADR) ha fatto registrare una variazione positiva. In media il RevPar nel 2022 ha già superato del 15% il livello del 2019. Di questo andamento hanno beneficiato (e beneficeranno) i bacini nazionali più attraenti per la domanda turistica internazionale e soprattutto statunitense con Roma, Firenze e Venezia in primis, dove l’effetto ripresa è stato più marcato rispetto a Milano. Le più significative transazioni dell’anno scorso si sono concentrate in acquisti di hotel per conversioni di lusso. La forte capacità di ripresa di alcune destinazioni, insieme alle elevate performance nei segmenti di lusso, permettono di realizzare operazioni immobiliari a valore aggiunto tipiche di un certo tipo di finanza. Gli investitori internazionali continueranno a predominare nel mercato degli investimenti alberghieri in Italia: l’80% delle transazioni in hotel nel Paese avvengono da parte di soggetti stranieri. Le operazioni “core” in asset alberghieri a reddito e stabilizzati continueranno a scarseggiare, sia per la limitata offerta di prodotto di qualità con queste caratteristiche, sia per l’elevato costo del denaro che si riflette in un forte innalzamento dei rendimenti attesi. In termini di segmenti di mercato, la domanda business potrebbe risentire maggiormente della attesa recessione economica (sono già in atto politiche di restrizione ai viaggi di lavoro), con conseguenti ripercussioni sulle destinazioni urbane secondarie a forte vocazione business e sui segmenti di offerta inferiore. La domanda leisure in Italia, invece, è prevista ancora in crescita perché trainata dai mercati internazionali e ne beneficeranno principalmente le grandi città d’arte italiane e i segmenti alti di offerta.