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TAVOLO INNOVAZIONE PRODOTTI TURISTICI

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    Commenti in evidenza

    29 luglio 2021

    La maggiore disponibilità di risorse correlata al PNRR sollecita tutti gli attori regionali e comunali a valutare con attenzione come distribuire le risorse. L’innovazione dei prodotti comporta in certi casi un primo e indispensabile investimento in infrastrutture ancora non adeguate alla migliore fruibilità di itinerari che restano potenziali. Esempi: ippovie e potenziamento via alzaia e fluviale Adige (da Verona a Rosolina – bike e canoa – intermodalità con ferrovia), connessione con altre aree venete, marcata possibilità di innescare azioni virtuose di cross-selling. Un secondo investimento utile è un breve ciclo di pratici webinar di formazione “obbligatoria” rivolti a enti pubblici e asso/imprese culturali per spiegare l’importanza e i tempi della comunicazione su scala nazionale. Importanti festival di riconosciuta qualità rischiano di diventare una forma di entartainment solo per residenti invece di generare indubbi flussi incoming con una comunicazione corretta nei tempi di realizzazione. Ciò succede di prassi perché viene pianificata solo una comunicazione istituzionale, una settimana prima dell’evento stesso. Sarebbe auspicabile che la Regione “agevolasse” i Comuni a servirsi di Consorzi/CVB ecc come soggetti operativi dotati delle competenze idonee a coordinare una campagna stampa nazionale. Molto utile anche la formazione nelle scuole per aumentare la consapevolezza delle ricchezze esistenti in tutti i territori, anche i meno noti. E’ indispensabile, infine, che le risorse del prossimo POR-FESR non siano rivolte solo alle aggregazioni di piccole-medie imprese, ma anche alle destinazioni, o meglio ai soggetti tecnico-operativi a cui è affidata la realizzazione dei Piani Strategici di OGD e Marchi d’Area (come accade in molti paesi europei)

    Cristina Regazzo, Rovigo CVB

    22 luglio 2021

    Mi sembra, ma non vorrei sbagliarmi, che non siano state presentate proposte Innovative, anche se mi risulta ci siano operatori turistici che qualcosa fanno e con qualche risultato positivo, mentre altri non riescono ad avviare progetti innovativi per mancanza di adeguata massa critica  per il prodotto o carenza di risorse. E tutti tengono solo per se le ipotesi di innovazione. Io propongo che vengano raccolti progetti e idee di innovazione di prodotto da premiare, con formule da concordare. Resto a disposizione. Grazie

    Vladimiro Riva, VICENZA è

    12 luglio 2021

    Come Città metropolitana di Venezia riteniamo che una dimensione di governance intermedia fra il livello regionale ed il livello della singola località (rappresentato dai diversi attori del turismo: OGD, reti di operatori, club di prodotto, etc…), sia necessaria per promuovere l’innovazione del prodotto turistico ed in generale ottimizzare la promozione e gestione della singole destinazioni.
    A nostro avviso la dimensione ottimale di alcuni prodotti turistici ed alcuni servizi di accoglienza necessita di un’area più ampia delle attuali aree di competenza delle forme di aggregazione dell’offerta: itinerari cicloturistici, cammini, itinerari enogastronomici, itinerari culturali delle località meno note e le reti di servizi connessi.
    I position paper fanno emergere questa necessità in molteplici casi, affidando questo compito alla capacità degli stakeholder locali di trovare le modalità per coordinarsi.
    Riteniamo che anziché affidarsi alla capacità di coordinamento spontaneo degli stakeholder sia interesse del turismo del Veneto individuare dei soggetti intermedi (Città Metropolitana di Venezia in sinergia con la Camera di Commercio) che siano promotori di questi processi di governance.
    La funzione di coordinamento d’area vasta potrebbe svolgere un ruolo positivo per diversi obiettivi descritti nei position paper. Si riportano di seguito alcuni passaggi dei PP che fissano obiettivi in cui questo modello potrebbe operare con maggior profitto:
    1. PP accoglienza pag 1 si ricorda che: “Il Piano Strategico del Turismo Veneto 2018-2020 aveva riaffermato l’importanza del ruolo delle Organizzazioni di Gestione delle Destinazioni turistiche del Veneto (OGD) quali strumento di governance e programmazione a livello territoriale prevedendo anche l’istituzione formale del Coordinamento tra le stesse OGD e con la Regione del Veneto”)
    2. Il medesimo position paper a pag. 3 conferma che sperimentare questo modello ha mostrato la sua maggiore efficacia quando ricorda che “un percorso simile stanno intraprendo alcuni territori per darsi un’unica struttura organizzativa nella gestione di più destinazioni con un ruolo rilevante e di traino delle Camere di Commercio”.
    3. PP Comunicazione pag. 2 si pone come obiettivo: “Sostegno alle attività delle OGD e spinta a modelli di organizzazione e gestione integrata delle destinazioni, attraverso lo sviluppo di “marchi d’area” quali strumenti di governance turistica e tramite la valorizzazione delle filiere produttive locali da porre in connessione con prodotti turistici slow & green (cicloturismo, cammini, ippoturismo, turismo fluviale, etc..). Incentivo ad attività di affiancamento alle aree interne che portino alla costituzione di tavoli di coordinamento degli stakeholders territoriali da evolvere poi in forme di presidio organizzato del marchio d’area e incentivando la costituzione di club di prodotto trasversali nella forma di reti di imprese”.
    4. PP Innovazione di prodotto nel suo complesso individua prodotti turistici innovativi (Cicloturismo, Cammini, Equiturismo, etc…) che trovano nell’area vasta la loro dimensione ottimale di reti (intese sia come reti di operatori in cui la numerosità degli aderenti ne garantisce la sostenibilità economica ed organizzativa, sia le reti di Enti pubblici che devono operare in sinergia).
    La Città Metropolitana di Venezia sta valutando la possibilità di farsi carico di questo compito alla luce di quanto è in corso di discussione a livello ministeriale rispetto alle sue funzioni dichiarate al comma 44 lettera e) dell’art. 1 della legge n. 56/2014 (legge Delrio), ovvero “di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale , anche assicurando sostegno e supporto alle attività di ricerca ed innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico….”.
    In particolare, assieme ad altre Città metropolitane d’Italia e all’Anci nazionale, è in corso un’azione condivisa volta a chiedere il ripristino di risorse  finanziarie ed umane da destinare all’attuazione di tali funzioni (che originariamente venivano svolte dalle Province prima della riforma Delrio) che fino ad ora non hanno potuto esser svolte pienamente in seguito al taglio drastico delle piante organiche e delle risorse finanziarie effettuate a livello nazionale ..

    Lucia FedrigoniCittà metropolitana di Venezia

    Le argomentazioni che allego nel documento vengono articolate secondo 2 criteri : riflessioni su quanto emerse e fin qui discusso nei tavoli e integrato da commenti e documentazione a supporto e proposte già ragionate in termini di fattibilità che possano sfruttare tutte le opportunità che un importante tavolo di lavoro come questo puo’ garantire nei prossimi 3 anni all’offerta turistica Veneta.

    Davide Fumaneri, Garda Green Club

    Buona sera, si allega contributo.
    Grazie molte
    Un cordiale saluto

    Alvise ZerbinatiConfartigianato Veneto

    ” Buongiorno. Scrivo due rapide note sul PRODOTTO

    – su cammini c’è molto da fare. c’è una sorta di indagine di mercato?

    – sul cicloturismo. Io che vivo il fenomeno dell’escursionismo per Mountain bike sui colli, mi domando: ma come possiamo gestirlo, arricchirlo, fargli lasciare un apporto sul territorio e attirare anche stranieri? (servono anche infrastrutture). per adesso è “selvaggio”…e quest’anno di Covid ha fatto crescere il numero di fruitori enormemente

    – industrie culturale e creative. Questo è un lavoro bello e difficile, anche per la varietà delle forme che ci possono essere, Serve anche un “cuore urbano” e moderno (e penso alle tecnologie, al MusME, alle integrazioni co i musei d’impresa) – Università

    E che ruolo ha il sistema ville in questo?

    – rispetto alle attività previste dalla regione su turismo esperienziale che hanno per focus l’agroalimentare, come siamo messi?

    – il termale: gli diamo una mano? “

    Maria Carla Furlan, Fondazione ITS Academy Turismo Veneto

    10 luglio 2021

    Partendo dal payoff Veneto: the Land of Venice, andranno sviluppate iniziative volte a caratterizzare le Regione come macro-destinazione, individuando gli elementi unificanti.

    Tra questi, come scritto nella nota già trasmessa, dovranno giocare un ruolo preminente le Ville Venete, collante tra le vari Destinazioni e filo conduttore che accompagna il Turista attraverso la nostra Regione, stimolando nuovi motivi e modalità di visita.

    Le VV potranno essere strumento per avvolgere l’Ospite e farlo sentire sempre, dal Po alle Dolomiti, dal Garda alla Laguna, in the Land of Venice.

    E per lo sviluppo dei Prodotti turistici, anche in ottica slow&green, di esperienze e di unicità, si dovrà partire dai Prodotti del Territorio, nostri formidabili ambasciatori, con grande attenzione alla comunicazione ed ai messaggi da trasmettere attraverso i punti di contatto con i Turisti, le grandi infrastrutture e gli hub.

    Anche con azioni semplici ma di effetto: la denominazione commerciale dell’Aeroporto Canova, Venice-Treviso, lo fa sembrare la porta sul retro di Venezia. Meglio forse chiamarlo Terre del Prosecco-Dolomiti, porta d’accesso verso mondi di grandissimo interesse, verso altri racconti della Land of Venice.

    Ulisse Baldisseri, ABBAV – ATI Ville Venete

    9 luglio 2021

    ” Rinnovo come da mio intervento nella scorsa riunione l’esigenza di considerare l’importanza del turismo sportivo di importanza trasversale per tutti i settori ristorazione, hotel e b&b guide turistiche agenzie, navigazione, tessuto commerciale. Non solo grandi eventi, maratone . olimpiadi, campionati professionistici di tutti gli sport ma anche tanti eventi di sport cosiddetti minori. Va organizzata una risposta comune dei prodotti di destinazione da vendere ad una tipologia di clientela che ad oggi non ha risposte. Grazie.”

    Mauro Cinefra, Assoturismo Confesercenti

    6 luglio 2021

    ” Leggendo attentamente il documento portiamo il nostro ovvio rallegramento nel vedere il consolidamento da parte della regione sulle tematiche slow and green di cui la nostra rete non solo è esempio in Veneto ma anche in italia.
    Mettiamo quindi a disposizione la nostra esperienza per porre un particolare accento sul concetto di green e sul concetto di ecosostenibilità che non è data solo dallo svolgere le proprie vacanze nella natura e rinunciare alla macchina ( il mezzo non è tra gli indici piu’ alti dell’impatto ambientale )
    Da approfondire anche il riferimento in tal senso ai criteri del GLOBAL SOUISTAINABLE TOURISM COUNCIL invece della piu’ partica ISO 21401 già norma di riferimento per il turismo sostenibile in tutte le sue forme Ambientale, Economica e Sociale .
    Il problema del riferimento ad un marchio ambientale è la sua applicabilità dal basso e la sua riconoscibilità da parte del pubblico sia esso di addetti ai lavori che ai turisti. Porto ad Esempio il marchio Ecolabel , conosciuto per i prodotti di pulizia, ignorato per la sezione di certificabilità delle strutture turistriche su standard europei, completamente pero’ sconosciuto al pubblico, poco dai tecnici comunali , nulla Dagli alberghi E DALLA FILIERA DEL TURISMO
    Creare un prodotto innovativo solido ha bisogno di basi solide e di dati certi.
    Questa ultima riflessione mi porta a porre altri due quesiti che non emergono dal documento originale
    – Quando
    -Quanti
    Mi spiego meglio …. si parla di incentivazione della piattaforma www.veneto.eu e dell’utilizzo di deskline 3.0 … in queste linee guida sono previste delle tempistiche ?  come è stata rafforzata la parte operativa di questo dipartimento regionale ? Pongo questa domanda perchè l’obsolescenza deI prodotti e delle offerte turistiche è molto rapida e chiede un costante lavoro di produzione e revisione. Se il “negozio” ha i prodotti ma non la vetrina i prodotti prendono la polvere e invecchiano. Già le evoluzioni dei mercati e la concorrenza pone sempre nuove sfide, programmarle nel tempo è il modo di avere successo.

    In termini di quantità si fa riferimento ai trend in crescita dei prodotti selezionati , cicloturismo , meeting industry , cammini e equitazione ma quali sono i loro numeri ? non è il caso di aggiungere seriamanete il turismo accessibile ?  Seguiti i corsi e approfondito il tema, il turismo accessibile rappresenta un ponte vero verso il 2030 , i numeri ( 80.000 clienti profilati solo in germania ) ci sono, l’offerta turistica meno . Questo tipo di turismo oltre che contribuire all’aspetto della sostenibilità sociale dell’offerta turistica regionale nel suo complesso, la prepara ad una clientela Europea  “anziana” sempre piu’ in crescita per diffuso calo demografico

    L’innovazione dei prodotti sarebbe facilitata nell’avere questo ripo di informazioni

    Lasciando cio’ che è sostenibilità e concentrandosi sui prodotti vedo totalmente esclusa da ogni considerazione la filiera dei ristoranti e della risotrazione. beneficiari indiretti di ogni azione di promozione turistica nascondono nelle loro cucine i segreti che generano il turismo enogastronomico che solo parzialmente è intercettato e rappresentato dalle strade del Vino.
    Mettere in rete i ristoranti, catalogare i sapori, avviare show cooking p e masterclass di cucina nei paesi di riferimento costruendo un offerta esperienziale diffusa farebbe di una categoria passiva per il turismo come i ristorante una fonte di promozione e un prodotto turistico sempre moderno, attuale e accattivante.

    Chiudo con un ultima riflessione sul pregievole lavoro fatto per le Dolomiti e Cortina, per il marchio Venice Bike Land e la carta dei servizi, ma non vedo invece un prodotto e un piano per tutto il resto della montagna veneta, dal Monte Baldo al Monte Grappa . Un prodotto Montagna che potrebbe invece dare spazio ai piccoli , alle nichie di prodotto, alle tipicità di un veneto montano e alle sue singolarità 

    Davide Fumaneri, Consorzio Garda Green

    28 giugno 2021

    Piena condivisione con quanto contenuto nel documento di sintesi. In particolare si apprezza la valorizzazione del turismo lento e sostenibile, con i prodotti ad esso collegati: cicloturismo, turismo equestre, cammini. Per dare una piena attuazione e fruibilità a tali prodotti si segnala la necessità, emersa anche nel corso dell’ultimo incontro, di adeguate infrastrutture, in particolare mezzi di trasporto pubblici integrati (aeroporti – ferrovie – bus), adeguata segnaletica, costante ed effettiva manutenzione dei percorsi. Per quanto attiene alla specificità del settore che rappresento, agriturismo e agricoltura, segnalo l’importanza in questo contesto dell’enogastroturismo e, in particolare dell’enoturismo e oleoturismo. Rilevante inoltre la presenza di numerose aziende agricole che operano nel contesto del patrimonio storico delle Ville venete, a testimonianza di una ininterrotta continuità produttiva e culturale tipica della nostra regione. Come detto nel corso dell’ultimo incontro ritengo di fondamentale importanza l’effettiva integrazione delle attività agrituristiche e di turismo rurale all’interno del più ampio settore del turismo “tradizionale”, con misure programmatiche e di promozione specifiche e adeguate. A tale fine anche il quadro normativo, all’interno del quale queste attività possono e devono operare, deve trovare una più puntuale formulazione con l’approvazione della revisione della legge regionale sull’agriturismo, attualmente ancora in discussione, e l’accoglimento del settore nella legge regionale sul turismo, che attualmente neppure cita il settore.

    Leonardo Granata, Agristurist

    “Il 71% degli italiani considera, oggi, l’offerta enogastronomica determinante nella scelta della meta di un viaggio, spinti dall’interesse ad approfondire l’aspetto culturale dell’enogastronomia di un territorio”
    “Oltre alle vacanze e alle attività all’aria aperta, le nuove esigenze del viaggiatore del gusto contemporaneo sono la partecipazione alle esperienze in modo attivo e il benessere olistico”.*

    Queste due osservazioni pongono in risalto un trend che già nel 2016  era in crescita e che il Covid ha enfatizzato: ricerca di esperienze uniche, all’aria aperta, a contatto con la natura, la ricerca di contatto con l’identità culturale, la sostenibilità in tutte le sue declinazioni.
    Il turismo enogastronomico risponde a queste esigenze, è trasversale ad altri segmenti turistici ed è fortunatamente all’interno di un processo evolutivo che ha avuto inizio oltre vent’anni fa, quando furono istituite le Strade del vino e dei prodotti tipici nella nostra regione.

    Le strade del vino e dei prodotti tipici regionali, riconosciute con legge nel 2000, rappresentano quindi un valido braccio operativo per sviluppare una rete virtuosa tra ambiente, arte, gastronomia e vino:  strumenti in grado di creare un coordinamento che coinvolge aziende vitivinicole con le loro cantine, ristoranti, enoteche, attività agrituristiche, attività ricettive, attività turistiche, musei e luoghi di interesse storico e culturale in generale.
    Sono dunque uno strumento fondamentale per legare insieme storia, cultura, tradizioni agroalimentari del territorio, promuovendo una strategia di marketing in grado anche  di definire la competitività del vino e dei prodotti tipici in coerenza con gli orientamenti comunitari.*2

    Le Strade del vino in Italia e all’estero sono identificate come gestori e promotori del turismo enogastronomico delle destinazioni turistiche.

    In Veneto questa identificazione è più complessa, si necessita probabilmente di una maggiore chiarezza gestionale che consenta alle Strade del vino e dei prodotti tipici una migliore sostenibilità e una programmazione più regolare ed efficace degli obiettivi a medio – lungo termine.

    *Turismo enogastronomico: rapporto sul Turismo Enogastronomico italiano 2021
    *2 Unmc,2012″

    Manuela Allegro, Strada dei vini Colli Euganei

    ” Segnalo, ad integrazione di quanto letto nell’interessante paper (tutti, in realtà, interessanti) l’iniziativa promossa dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo (oggi Ministero per la Cultura) in collaborazione con la Regione, la Provincia di Rovigo e la Fondazione Cariparo (si veda l’intesa) con l’obiettivo di valorizzare un’area straordinaria per offerta culturale e ambientale ma, paradossalmente, ancora priva di un’identità di brand chiara. Il progetto sta lavorando, tra le altre cose, nell’innovare il prodotto turistico e culturale con l’idea di Museo Polesine considerando l’intero Polesine come un museo declinato a più voci. Poiché l’antica denominazione era Pollìcinum, il Polesine viene scoperto seguendo non delle briciole di pane ma delle gocce d’acqua.”

    Aurora Di Mauro, Regione del Veneto – Ufficio Musei, Agristurist

    ” Pensare al turismo sino al 2030?

    Dobbiamo ragionare come i nostri giovani pensano e organizzano i loro viaggi. Dobbiamo supportare le nostre destinazioni culturali, enogastronomiche, Green etc aumentandone la digitalizzazione rendendole ancora più social e smart, per facilitare la programmazione del viaggio, I giovani sono grandi “fagocitatori” di esperienze e le vogliono percepire prima della partenza, da remoto in maniera emozionale, con  foto, video, pochi testi e commenti di blogger. Vogliono capire come possono spostarsi da un luogo all’altro e non con il proprio mezzo. Sono i figli del car Sharing, dell’auto, biciclette e monopattini a noleggio del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente. Dobbiamo saper offrire da remoto più esperienze per un vero servizio “ad personam” che credo sia il vero diversificatore dal turismo di massa. Accostare il prodotto culturale dei musei a quello enogastronomico , ai paesaggi, da scegliere in un unico panel mettendo in luce tutti gli aspetti delle varie tipologie di turismo che si possono vivere nella nostra regione.  Utilizzare tutti i segmenti turistici per farlo diventare un unico prodotto turistico per ogni singola persona diverso l’uno dall’altro. Sappiamo e continuiamo a far bene la pizza pensiamo a come presentare tutti gli ingredienti lasciamo scegliere all’ospite il minutaggio di cottura e lo spessore della crosta.
    Lasciamo che ognuno si prepari il suo viaggio.

    Non da meno non possiamo non valutare l’incremento dell’elettrico tra auto e biciclette che deve essere supportato dalle possibilità di ricarica anche nei borghi e nei paesi più piccoli, mostrando la facilità del servizio e il risparmio energetico. Anche queste informazioni devono essere molto segnalate.

    Fare percorsi quotati in base al risparmio di emissioni atmosferiche in base alla tipologia del mezzo di spostamento scelto utilizzato dall’ospite..
    Mostrare come le aziende  si stanno evolvendo e stanno diventando sempre più Green, comunicarlo al mondo parlando anche di programmazione di come cambieranno anche le nostre città . Esempio nuove piantumazioni nel comune di Vicenza (come credo in ogni altro capoluogo di provincia Veneto) e quanto migliorerà l’aria e il well being. Forse il nostro nuovo prodotto turistico lo abbiamo già in casa … ed è l’ingegno delle nostre aziende che lavorano già per il futuro il nostro biglietto da visita …. “con un claim … prodotto qui – ideato qui”. ( esempio air bag d’acqua di Luna Rossa o altre componenti di aerospazio etc) visti e apprezzati in tutto il mondo.
    Abbiamo la storia, l’arte (enogastronomico compreso) la Cultura i paesaggi e l’ innovazione industriale…. Questo è il Veneto !!!!! “

    Giovanni PavesiVicenza è