La ricerca del Politecnico di Torino sul business di Airbnb fa un po’ di chiarezza su questo comparto che è diventato fondamentale nel panorama dell’offerta turistica[1]: i posti letto sono cresciuti del 52% in sette anni, e nel 2024 il numero di strutture sul mercato arriva a 754.018 unità con oltre 3 milioni di posti letto. Roma guida il ranking degli annunci (47.094), ma è il Sud a crescere più velocemente, sia in termini di numero che di ricavi: +250% gli annunci a Bari, +98% a Napoli, +90% a Catania. Crescono anche il numero di notti prenotate e le tariffe, di pari passo con la crisi delle altre forme di affitto, con conseguenze sul mercato immobiliare tradizionale, da più parti denunciate. I beneficiari primari, i veri competitori di chi cerca casa in affitto, sono le agenzie e i gestori professionali, più che non i semplici host che affittano una sola seconda casa. I large host (i gestori professionali) hanno in mano circa il 19% degli alloggi, con una media di oltre 42 unità a testa. Ma visto che le agenzie immobiliari nelle località turistiche ci sono sempre state, forse la cosa più interessante è la loro diffusione nelle città (il nuovo potente attrattore italiano), e l’emersione di molte affittanze una volta totalmente “nere”.
[1] Centro Studi del Politecnico di Torino su database AirDNA.