Il dossier Nevediversa 2025 di Legambiente evidenzia quello che è sotto gli occhi di tutti: una crisi crescente per gli impianti sciistici del nostro Paese, dovuta tra l’altro alla diminuzione delle nevicate e all’aumento delle temperature. In Italia, sono 265 gli impianti dismessi, raddoppiati rispetto al 2020 (132). Le regioni più colpite sono Piemonte (76 impianti), Lombardia (33), Abruzzo (31) e Veneto (30). Si registra anche un aumento dei bacini di innevamento artificiale, con 165 censiti su una superficie totale di quasi due milioni di metri quadri, di cui 60 in Trentino-Alto Adige e 14 in Valle d’Aosta. Gli impianti in condizioni critiche sono 218, raddoppiati rispetto al 2020 (103). Anche Francia e Svizzera mostrano un fenomeno simile, rispettivamente con 101 e 55 impianti abbandonati. Da noi la crisi climatica influisce pesantemente sul settore, con un deficit nevoso del 71% sulle Alpi e del 94% sugli Appennini a metà febbraio 2025; ma al contempo gli sciatori trasportati aumentano, grazie alla maggiore efficienza degli impianti attivi. Il Ministero del Turismo ha stanziato 430 milioni di euro per compensare le perdite dei comprensori sciistici: che sia finalmente arrivato il momento per riconvertire l’offerta anche invernale di molte destinazioni
