Se il tema della candidatura della cucina italiana a Patrimonio UNESCO ha di recente infiammato molte discussioni, resta da capire come questo ulteriore riconoscimento possa concretamente impattare sulle dinamiche del turismo e non solo, come ben sottolineato dal Presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia all’evento The Queen of taste di Cortina d’Ampezzo: andare oltre la sola metrica dell’aumento delle presente e puntare anche sulla “diffusione della conoscenza e del consumo dei prodotti agroalimentari con conseguente crescita dell’export Made in Italy”. Un ruolo fondamentale ce lo dovrebbe avere una governance unitaria del paese nella sua promozione all’estero, andando oltre le frammentazioni regionali e valorizzando la capacità di innovazione delle imprese. “Mangia, prega, ama”?