Il sondaggio internazionale di McKinsey, basato su un panel di persone da Germania, Cina, Stati Uniti, Regno Unito ed Emirati Arabi, afferma che i più giovani (Gen Z e Millennials, 18-41 anni) sono attirati dall’estero, meno dalle destinazioni domestiche. Preferiscono spendere in “esperienze”, magari risparmiando su voli e accomodation, e solo il 30% di loro si farebbe organizzare un viaggio da un’agenzia. Meglio le app e i siti di prenotazione. I baby boomer (over 58), invece, dedicano molto più tempo alle mete domestiche e fra loro resiste un 44% che ama recarsi in agenzia. Sul totale, il consiglio di amici o famigliari (49%) è ancora la prima fonte d’ispirazione per un viaggio, rispetto ai post di influencer (18%) e travel blogger (21%). Due canali, naturalmente, più presenti nelle preferenze dei giovani. Dal report emergono spunti utili al trade: occorre usare bene i dati per profilare cluster piccoli, ma specifici. Ad esempio i “Trend-conscious jet-setters” (14% del campione): non sono luxury e non vogliono viaggi di nicchia, ma medio-alto spendenti (oltre 150 euro al giorno a persona) in cerca di destinazioni popolari e che nel 75% dei casi pongono attenzione al brand dell’hotel in cui soggiornare. I giovanissimi, invece, si catturano con offerte economiche, ma dall’aria trendy/design, e non con i soliti tour. Tempi duri per gli organizzatori!