Abbiamo passato decenni a prendercela con le scuole e con le grandi imprese che chiudevano tutte insieme, ad invidiare la Germania e la Francia che “scaglionavano” le vacanze e le ferie, e d’improvviso eccola qua, la nuova stagione. Nel 2023, forse dal 2023, agosto non è più tutto completo come una volta. In giro per l’Italia molti si lamentano, ma senza piangere troppo. Qualcuno, invece, la stagionalità ha cominciato a prenderla a schiaffi nell’unico modo possibile: proponendo altre cose, altri modi, altri prodotti ed altri prezzi. Sotto sotto la rivoluzione è cominciata, a partire dalle città e dai paesi, dalle terme e, adesso, dai laghi e dalle montagne. Se sappiamo relativamente poco dell’Alto Adige, forse la prima “regione” italiana destagionalizzata anche grazie alla domanda europea, la mossa del Trentino invece è sotto gli occhi di tutti: la Provincia Autonoma gioca una fiche da 2,7 milioni per promuovere l’autunno, “la bella stagione”. Un evento nuovo, inusitato per la sua importanza ed il suo valore anche economico, e per l’approccio “omnichannel” tipico delle imprese efficienti e delle organizzazioni che agiscono in logica di impresa. D’ora in poi dovremo rivedere anche il concetto di “bilancio turistico stagionale”.
CAMBIO DI STAGIONE
Set 22, 2023
