A giudicare dai dati sul primo trimestre del 2023, riportati da Edoardo Stigliani su K4B, il mercato dei PC è in crisi: secondo IDC, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso le vendite sono crollate del 29%, arrivando a 56,9 milioni di unità contro gli 80,2 milioni dell’anno scorso. Il colpo l’hanno sentito tutti, e soprattutto Apple, scesa del -40,5%. Inevitabile che questi dati portino immediatamente ad analisi sull’era del post-PC e a riflessioni su quanto ormai siano altri i dispositivi centrali nella nostra attività quotidiana: primi tra tutti gli smartphone. Eppure anche le vendite dei telefonini non stanno brillando; i dati sull’ultimo trimestre del 2022 hanno riportato il maggior declino della loro storia, pari al -18,3%, per un -11,3% su base annuale. Sono sempre di più i consumatori che stanno rinviando il refresh dei loro dispositivi. I livelli di vendita non stanno semplicemente tornando alle quote pre-pandemia, ma più basse. Il problema (per i produttori, non per i consumatori) è che per questi apparecchi il periodo medio di ricambio continua a salire, ed è ormai superiore ai 40 mesi per la maggior parte dei mercati: sembra definitivamente tramontato il periodo in cui ogni due anni arrivava una nuova innovazione a invogliare o costringere all’acquisto di un nuovo dispositivo.
A PROPOSITO DI CICLO DI VITA DEL PRODOTTO ED OBSOLESCENZA PROGRAMMATA
Apr 27, 2023
